Il social network di Mark Zuckerberg ha annunciato un giro di vite contro la disinformazione, lo spam e le fake news. Il provvedimento arriva a 10 giorni dalle elezioni presidenziali francesi
La battaglia di Facebook contro la disinformazione ha prodotto i suoi primi risultati in Francia dove i tecnici del social network hanno sospeso 30mila account falsi. A comunicarlo è stato il team "Protect and Care" della stessa azienda californiana in una nota in cui vengono annunciate importanti misure nel contrasto alle "Fake news" diffuse da account fittizi.
La lotta alle "bufale"
Il provvedimento, che arriva a dieci giorni dalle elezioni presidenziali francesi, si inserisce all'interno di un più ampio programma di contrasto allo spam e alle notizie "bufala" avviato nelle ultime ore dalla piattaforma di Mark Zuckerberg. "Abbiamo riscontrato – si legge nella nota – che, come nella vita reale, quando le persone rappresentano loro stesse su Facebook agiscono in modo responsabile. Gli account falsi non seguono questo modello e sono strettamente legati alla creazione e alla diffusione di spam. Per questo motivo ci stiamo concentrando su come lasciare fuori dalla nostra piattaforma questi account non autentici". Una sfida continua, dicono gli sviluppatori del social, che richiede vigilanza e impegno, sostenuta da un costante aggiornamento di quei sistemi tecnici in grado di facilitare le segnalazioni di abusi e la rimozione di spam, materiale ingannevole, falsi allarmi e notizie infondate diffuse da falsi profili.
Gli strumenti di prevenzione
Una delle violazioni più contrastate, sostengono i tecnici di Facebook, è quella riguardante il blocco dei programmi automatici, noti come "bots", in grado di creare automaticamente falsi account. Contro tali minacce, non immediatamente individuabili in una piattaforma che oggi conta 1,8 miliardi di utenti registrati, i sistemi sono stati programmati per eseguire milioni di controlli al secondo e riscontrare attività sospette come l'invio continuo dello stesso contenuto o l'aumento sproporzionato di messaggi privati provenienti da uno stesso account. Identità dietro le quali spesso si celano vere e proprie attività finanziarie che sfruttano illecitamente la piattaforma per trarre profitti monetari. Deviazioni del sistema contro cui Zuckerberg e soci lanciano un giro di vite, affermando come l'autenticità rappresenti la pietra angolare di Facebook e che proteggerla è essenziale per la costruzione di comunità informate e promotrici di un impegno civile.