Droni che decollano dai furgoni: la risposta di Ups ad Amazon

Tecnologia
Un furgone di Ups (Getty Images)
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La società statunitense di spedizioni potrebbe puntare su un sistema ibrido di consegna, in cui i suoi veicoli si trasformerebbero in basi mobili da cui far partire piccoli velivoli automatizzati

Amazon chiama a e Ups risponde. Anche i grandi corrieri tradizionali si stanno attrezzando per migliorare le consegne attraverso i droni. L'ultimo esperimento riguarda il leader mondiale del settore, con un test avvenuto in un piccolo paese nei dintorni di Tampa, in Florida.

 

Come funzionano i droni Ups - Nel progetto di Ups, il drone è montato sul tetto dei furgoni. L'addetto alle consegne inserisce il pacco in una gabbia montata sotto al velivolo, imposta le coordinate e dà il via libera. A quel punto il camioncino apre il tetto come se fosse un'automobile decappottabile e consente al drone di prendere il volo. Il modello immaginato da Ups combina le consegne tradizionali con quelle che arrivano dal cielo: mentre il drone completa la sua missione, il fattorino umano può proseguire nel suo percorso e recapitare altri pacchi. Al momento del ritorno del drone alla base, non serve che il furgone sia nello stesso punto del decollo: il sistema è programmato per guidare il velivolo fino a raggiungerlo.

 

 

Risparmio da 50 milioni - Vale la pena investire su droni che sono in grado di fare una consegna per volta? Secondo Ups sì: la società stima che, se ciascuno dei 66 mila fattorini percorresse anche solo un miglio in meno al giorno, il gruppo risparmierebbe 50 milioni di dollari l'anno. Le consegne volanti sono ancora illegali, ma è sempre meglio farsi trovare pronti. Lo scorso settembre, Ups ha testato anche un'altra modalità: un drone ha consegnato forniture mediche in un'isola al largo della costa atlantica degli Stati Uniti. Se l'opzione con i furgoncini-base serve per velocizzare il servizio nelle aree già battute dalla compagnia, quest'altro esperimento consentirebbe di raggiungere in modo più semplice zone esterne ai circuiti tradizionali.

 

Corsa pubblica e privata – La corsa ai droni, del resto, è già iniziata. Rimanendo solo ai servizi postali, Amazon ha già testato le consegne volanti e deposita con frequenza impressionante nuovi brevetti. L'ultimo, ad esempio, prevede di calare i pacchi con un paracadute. Dhl, invece, ha iniziato la fase di test già nel 2013. Ma non sono solo i giganti privati a muoversi: Dpdgroup, sussidiaria delle Poste francesi, è stato il primo servizio postale pubblico a sperimentare (lo scorso dicembre) i velivoli autonomi.  

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