Il presidente francese avvia la proceduta per la revoca del conferimento. L'attrica racconta le avances subite dall'ex numero uno della Miramax durante un incontro di lavoro. Mentre Asia Argento ritorna sull'argomento in un'intervista: "Era un orco. Mi ha mangiata"
Si allarga il fronte delle accuse di molestie sessuali contro Harvey Weinstein. Questa volta è l'attrice Eva Green a rompere il silenzio e raccontare, attraverso un comunicato pubblicato da Variety, le avances inappropriate fattele qualche tempo fa dall'ex potentissimo produttore della Miramax. E dopo l'espulsione dagli Oscar, il produttore rischia di perdere la Legione d'onore che gli aveva assegnato, a suo tempo, Nicolas Sarkozy. Il successore di quest'ultimo all'Eliseo, Emmanuel Macron, ha avviato le procedure per revocarla, indicando che che il produttore di Hollywood accusato di molestie sessuali ha tenuto un "comportamento contrario all'onore".
Le accuse di Eva Green
Le accuse di Eva Green sono arrivate dopo che la madre ha raccontato, in un'intervista rilasciata lo scorso venerdì a una radio francese, le avances fatte da Weinstein alla figlia. Il 15 ottobre è stata così proprio Eva Green a rompere il silenzio e raccontare la sua esperienza. L'attrice, che con Weinstein ha lavorato a "Sin City - Una donna per cui uccidere", ha raccontato di avere incontrato Weinstein "per un meeting di lavoro a Parigi" spiegando come durante l'incontro il produttore si sia "comportato in modo in appropriato", importunandola e costringendola a "spingerlo via". "Sono andata via dall'incontro – ha ricordato l'attrice – senza andare oltre, ma l'esperienza mi ha lasciata shockata e disgustata".
Comportamento inaccettabile
Nel suo comunicato, l'attrice francese ha spiegato di non aver parlato di questo prima per mantenere la propria privacy "ma ho capito che era importante farlo quando ho sentito delle esperienze di altre colleghe. Le donne sono spesso condannate quando raccontano queste cose e le loro reputazioni vengono appannate per associazione". Nel suo comunicato, Green ha infine plaudito al "grande coraggio delle vittime che si sono fatte avanti. Dovremmo riconoscere che questo tipo di comportamento esiste dappertutto e non è esclusivo dell'industria dell'intrattenimento. L'abuso di potere – ha concluso Green – è onnipresente. Questo comportamento è inaccettabile è c'è bisogno di eliminarlo".
Asia Argento torna a parlare
Intanto l'attrice Asia Argento è ritornata a parlare della violenza che, poco più che ventenne, avrebbe subito da Harvey Weinstein. "Cercare di ricostruire quello che è successo vent'anni fa è stato difficilissimo, credetemi. - ha detto Argento in un'intervista a La Stampa -. Mi sono messa in gioco in prima persona e ho fatto in modo che anche altre donne potessero parlare". L'attrice, che dopo la sua intervista al New Yorker è stata al centro delle cronache riguardanti l'ex produttore della Miramax, ha poi aggiunto che "la cosa più sconvolgente sono le accuse delle donne italiane, la criminalizzazione delle vittime delle violenze".
Uscita solo ora allo scoperto
Nel corso della sua intervista Asia Argento ha anche spiegato perché ha deciso di parlare dell'abuso subito da Weinstein solo dopo vent'anni. "Non sono l'unica che ha deciso di parlare adesso. - ha detto l'attrice italiana - Hanno parlato tutte ora. 'Perché non avete parlato prima?', ci chiedono. Perché Harvey Weinstein era il terzo uomo più potente di Hollywood. Ora è diventato il duecentesimo e il suo potere e la sua influenza si sono sensibilmente ridotti".
"Mi ha mangiata"
L'attrice ha poi ripercorso la molestia subita da Weinstein quando era poco più che ventenne. "Io mi sono opposta dieci, cento, mille volte a Harvey Weinstein. - ha raccontato Asia Argento - Mi ha mangiata. Un orco in mezzo alle gambe è un trauma. Io ero una ragazzina. Questa è una cosa che ricordo ancora oggi. Una visione che mi perseguita. Non c'è bisogno di legare le donne, come dice qualcuno, perché ci sia violenza". L'attrice ha poi aggiunto: "La molestia che io ho subito risale al 1997. In Italia, solo un anno prima lo stupro era diventato crimine contro la persona e non solo contro la morale. Pensi se avessi parlato allora. Come avrei potuto? E poi sì, era per la mia carriera! Un tempo io ci tenevo tantissimo alla mia carriera. Ero giovane e anche io avevo i miei sogni. Non volevo niente da Weinstein, ma non volevo nemmeno che mi distruggesse".