Marte, "Curiosity" ha forato. Nasa: "La missione non è compromessa"

Scienze
Il rover Curiosity sul Pianeta rosso (Getty Images)
GettyImages-Curiosity_Marte

Secondo l'Agenzia spaziale americana, i buchi su una delle sei ruote rappresentano il primo segno di usura del rover atterrato sul Pianeta rosso nel 2012. Ma la missione continua

"Curiosity" ha "bucato". Il rover della Nasa mostra i primi segni d'usura dopo quasi cinque anni trascorsi sul Pianeta rosso. Ossia due fori sulla ruota di mezzo delle tre che si trovano sul lato sinistro del veicolo.

Il danno – Dai controlli svolti dall'Agenzia spaziale statunitense domenica 19 marzo sono emersi due piccoli squarci sullo pneumatico di alluminio. Danni che – secondo gli esperti – "Curiosity" si è procurato dopo il 27 gennaio, data cui risale l'ultima verifica effettuata dalla Nasa, e imputabili al suolo irregolare di Marte.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">As <a href="https://twitter.com/MarsCuriosity">@MarsCuriosity</a> rover climbs Mount Sharp, a routine check of its aluminum wheels has found 2 small breaks: <a href="https://t.co/25rbdndWsw">https://t.co/25rbdndWsw</a> <a href="https://t.co/jtZjSCjmg3">pic.twitter.com/jtZjSCjmg3</a></p>&mdash; NASA (@NASA) <a href="https://twitter.com/NASA/status/844335789886623748">21 marzo 2017</a></blockquote>

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La missione non è a rischio - La ruota aveva comunque raggiunto il 60% della vita operativa prevista e il danno non compromette il programma scientifico della missione. "Tutte e sei le ruote hanno lavorato più che a sufficienza per portare il rover a raggiungere tutte le destinazioni previste nella missione", ha spiegato il responsabile di "Curiosity" Jim Erickson, del Jet propulsion laboratory della Nasa. "Sebbene non inaspettato, si tratta del primo segno di usura" del mezzo che sta esplorando Marte.

Le scoperte di "Curiosity" – Dopo aver attraversato per anni il cratere Gale, dove si era posato nel 2012 cominciando a inviare le prime immagini di Marte, il rover sta continuando a esplorare il Pianeta rosso concentrandosi in particolare sulle dune di sabbia della formazione geologica Murray. In questi anni la missione – come spiegano dalla Nasa – ha raggiunto i suoi obiettivi: grazie a "Curiosity" si è infatti scoperto che nella regione esplorata, un tempo, erano presenti le condizioni per ospitare delle forme di vita.

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