Virus Hiv, svelato il modo in cui infetta le cellule e si rigenera

Scienze
La scoperta del modo in cui il virus dell'Hiv infetta le cellule può aprire la strada a terapie più efficaci (foto di repertorio Getty Images)
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I ricercatori del Salk Institute di La Jolla in California avrebbero capito come sia in grado di agganciarsi al Dna delle cellule invase. La scoperta potrebbe aprire la strada a terapie più efficaci per contrastarne l’infezione

Sarebbe stato svelato per la prima volta il sistema molecolare che consente al virus dell’Hiv di invadere le cellule ospiti e replicarsi. Gli autori di questa scoperta sono stati i ricercatori del “Salk Institute” di La Jolla, in California, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista “Science”. L’intuizione sulle modalità di comportamento del virus potrebbe aprire la strada a nuove e più efficaci terapie nel contrastare l'infezione e le patologie conseguenti.

 

Come agisce il virus – La scoperta del “Salk Institute” avrebbe fatto luce sul tassello mancante nella comprensione del funzionamento del virus dell’Hiv. I ricercatori, infatti, avrebbero individuato la struttura a livello atomico del virus, comprendendo come sia in grado di integrare il proprio materiale genetico con quello della cellula infettata. Dopo essersi ‘agganciato’ al Dna ospite, questo virus comincia a replicarsi diffondendosi progressivamente nell’organismo. Lo studio californiano sarebbe riuscito a fotografare proprio il momento in cui il virus penetra nella cellula ospite: i ricercatori avrebbero individuato una struttura molecolare detta "intasoma", utilizzata per legarsi alla cellula e integrare il proprio materiale genetico.

 

I numeri dell’Hiv – Stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della sanità più recenti, sarebbero quasi 37 milioni le persone nel mondo che convivono con il virus dell’Hiv. Oltre 18 milioni, a metà del 2016, stanno ricevendo un trattamento anti-retrovirale, cioè basato su farmaci che inibiscono la riproduzione del virus. I pazienti trattati non rappresentano nemmeno la metà (46%) delle persone contagiate. Inoltre quasi otto donne incinte su dieci (il 77% circa) di quelle che convivono con l’Hiv ricevono gli anti-retrovirali.

 

Terapie più efficaci – Finora l’efficacia delle terapie è stata limitata dal fatto che era stato studiato in modo diretto solo il comportamento di virus simili a quello dell’Hiv. La scoperta del Salk Institute potrebbe quindi comportare dei passi avanti nella comprensione dell'infenzione: si potrebbe fare luce sul motivo per cui questo virus sia in grado di resistere ai farmaci più sofisticati sviluppati finora. Questi ultimi puntano a inibire il complesso proteico del virus, ovvero il sistema che gli permette di fondersi con la cellula ospite e rigenerarsi. Ma i margini di sviluppo della ricerca sono ancora ampi:  se fino a ora è stato fotografato il momento in cui il virus si aggancia alla cellula ospite, l’obiettivo per il prossimo futuro sarà quello di studiarne la struttura libera prima dell’aggancio e il comportamento sotto trattamento dei farmaci.

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