Dagli Usa un nuovo farmaco che stimola la produzione di melanina

Salute e Benessere
Il nuovo farmaco sarebbe in grado di attivare la melanina in assenza di raggi ultravioletti (foto: Getty Images)
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Il medicinale sarebbe in grado di abbronzare la pelle senza esporla ai rischi dati dai raggi ultravioletti. Al momento è stato testato su campioni di cute umana e sui topi

Dagli Stati Uniti potrebbe presto arrivare una soluzione farmacologica per abbronzarsi senza il rischio di fastidiose scottature, o peggio, patologie molto più gravi della pelle. È infatti in fase sperimentale presso il Massachusetts General Hospital un prodotto che sarebbe capace di stimolare la produzione di melanina. Descritto sulla rivista "Cell Reports", il farmaco, a detta dei ricercatori, non sarà un prodotto di cosmesi, ma una possibile arma anti-cancro e anti-invecchiamento, che protegge la cute dai raggi ultravioletti.

Un potente effetto abbronzante

Il nuovo composto farmacologico testato al Massachusetts General Hospital sui topi e su cellule di cute umana avrebbe dimostrato un potente effetto abbronzante. Attraverso le immagini al microscopio dei campioni – hanno confermato i ricercatori – sarebbe stata individuata, infatti, vera e propria melanina, il pigmento la cui quantità determina il colore più o meno scuro della pelle e che ci protegge dagli effetti dannosi delle radiazioni solari. Ma l’aspetto chiave della nuova indagine è che l’attivazione di questo agente sarebbe avvenuta in assenza di raggi ultravioletti. Si tratterebbe, secondo gli esperti, di un approccio totalmente differente dalle strade intraprese fino a questo momento per "colorare" la pelle. Dalle creme autoabbronzanti fino ai lettini solari, passando per le pillole che stimolano la produzione di melanina, c’è sempre stato bisogno di luce ultravioletta perché queste soluzioni potessero rivelarsi efficaci.

La lotta al cancro della pelle

I ricercatori statunitensi sottolineano che, più di ogni altra cosa, sarebbero stati mossi dalla mancanza di progressi nella lotta contro il cancro alla pelle. Al di là dell’abbronzatura, infatti, il vero obiettivo dello studio sarebbe quello di sviluppare una strategia efficace per proteggere la cute dalle radiazioni Uv e, di conseguenza, dal rischio tumori. E in questo senso individuare un composto molecolare capace di stimolare la produzione di melanina potrebbe essere un passo fondamentale, visto che è ormai appurato che questo pigmento è associato ad un ridotto rischio per tutte le forme neoplastiche della pelle.

Un farmaco da abbinare alle creme solari

Dai test condotti fino a questo momento, inoltre, è emerso che, effettivamente, la melanina indotta dal nuovo composto farmacologico sarebbe in grado di bloccare gli ultravioletti dannosi. Per questa ragione, un’altra ipotesi al vaglio dei ricercatori sarebbe quella di utilizzare questo nuovo prodotto in abbinamento alle creme solari già presenti sul mercato, allo scopo di garantire la massima protezione possibile.

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