In Italia è in crescita il consumo di alcol fuori pasto

Salute e Benessere
Nuovi dati fotografano il livello di consumo di alcol nel nostro Paese (Getty Images)
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In aumento gli amanti di aperitivi, amari e superalcolici. Secondo i dati Istat nel 2015 i "grandi bevitori" avrebbero toccato quota 3,7 milioni

Nel corso del 2015 gli italiani dagli undici anni in su che hanno consumato almeno una bevanda alcolica sono stati circa 35,6 milioni, ovvero il 64,5% della popolazione complessiva in questa fascia di età. Un dato in aumento rispetto al 63% dell'anno precedente. Ancora più significativo, però, è il numero dei "binge drinker", ossia i bevitori che assumono alcol fuori pasto e in un breve arco di tempo: nel 2015 hanno toccato quota 3,7 milioni. È quanto emerge dall'ultima relazione su alcol e problemi correlati trasmessa dal Ministero della Salute al Parlamento e basata sui dati Istat raccolti dal 2005 al 2015.

 

Le statistiche - Se dal 2014 al 2015 è stato registrato un aumento dei consumatori di alcol, guardando invece a tutto l'arco temporale analizzato dall'Istat (2005-2015) il rapporto cambia. Infatti se nel 2015 gli italiani dagli 11 anni in su che hanno consumato almeno una bevanda alcolica sono stati il 64,5% della popolazione di quell'età (con prevalenza tra i maschi, col 77,9%, rispetto alle donne, col 52%), nel 2005 tale percentuale era più alta e si attestava al 69,7%. Ed in diminuzione è anche la precentuale dei consumatori giornalieri, scesa dal 31% del 2005 al 22,2% del 2015. Si registra, invece, un incremento anche nell'arco dei dieci anni presi in esame per le quote di consumatori occasionali (dal 38,6% al 42,3%) e dei consumatori fuori pasto (dal 25,7% al 27,9%).

 

Il fenomeno dei "binge drinker" - A destare più preoccupazione è il fenomeno dei "binge drinker" ovvero quei bevitori che assumono grandi quantità di alcol lontano dai pasti e in un breve arco di tempo. Nel 2015 le percentuali sono state pari al 10,8% della popolazione totale sopra gli 11 anni tra gli uomini e al 3,1% tra le donne per un totale di 3,7 milioni di "grandi bevitori". Il fenomeno dei "binge drinker" aumenta nell'adolescenza per raggiungere il suo culmine tra i 18 e i 24 anni, con il 22,2% tra gli uomini e l'8,6% tra le donne; oltre questa fascia di età le percentuali tornano poi a scendere. Per quanto riguarda invece i consumatori semplicemente di alcol fuori pasto hanno fatto registrare un costante aumento passando dal 25,8% della popolazione totale sopra gli 11 anni nel 2013, al 26,9 del 2014 fino al dato più recente a disposizione: il 27,9% del 2015, appunto.

 

Non solo birra e vino - Dalle analisi Istat tra il 2005 e il 2015 è inoltre emersa una maggiore trasversalità delle bevande alcoliche consumate. In questi dieci anni, infatti, si è ridotta la quota di chi beve solo vino e birra. Mentre è aumentata la percentuale di chi consuma anche aperitivi, amari e superalcolici. Il Ministero, nel documento inviato al Parlamento, sottolinea che benché una stima puntuale del numero di alcol-dipendenti sia difficile da presentare, questo resta comunque un fenomeno che necessita di grande attenzione. Soprattutto per le conseguenze che ne possono derivare, sia in ambito sanitario che sociale.

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