Risultati ballottaggio a Pisa, Siena e Massa: crolla il centrosinistra

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Il centrodestra trionfa a Pisa, Siena e Massa: vengono meno così tre storiche roccaforti "rosse". Pd, LeU e le altre formazioni di sinistra attesi da una riorganizzazione in vista del voto fra un anno a Firenze e fra due per la Regione (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Pisa, Siena e Massa passano dal centrosinistra al centrodestra. È un vero e proprio ribaltone quello avvenuto in Toscana nei ballottaggi delle elezioni comunali del 24 giugno (LO SPECIALE - LIVEBLOG - TUTTI I RISULTATI). La sconfitta più pesante il centrosinistra la subisce a Massa , dove Francesco Persiani ottiene il 56,62% dei voti superando nettamente il sindaco uscente Alessandro Volpi. Poi c’è Pisa, dove Andrea Serfogli ha riconosciuto la sconfitta contro Michele Conti quando mancavano ancora diverse sezioni al termine dello spoglio. Il candidato del centrodestra unito è il nuovo primo cittadino con il 52,29% dei voti. Siena è stata la città più contesa: alla fine con il 50,80% l'ha spuntata Luigi De Mossi, candidato di Fi, Fdi e Lega sul primo cittadino uscente del Pd, Bruno Valentini (LO SPECIALE COMUNALI).

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Le prossime sfide elettorali in Toscana

Con i ballottaggi in tre importanti capoluoghi di provincia, gli occhi di molti osservatori politici erano puntati proprio sulla Toscana, dove le tre sfide vedevano lo scontro tra centrodestra e centrosinistra, con il Movimento 5 stelle solo spettatore, anche se non disinteressato. Del resto la Lega di Matteo Salvini, già alle politiche dello scorso 4 marzo, aveva fatto un grosso balzo in avanti e al primo turno delle comunali di 15 giorni fa a Pisa era diventata il primo partito. Una scommessa vinta proprio dall'attuale ministro dell'Interno che a pochi giorni dal voto aveva scelto la Toscana per chiudere la campagna elettorale per i ballottaggi: aprendo la mattina a Siena, passando per Massa e scendendo Pisa per il comizio di chiusura. Ora per il Pd (che alle politiche sembrava poter reggere), Leu e le altre formazioni di sinistra, si tratterà di capire cosa fare in vista di altri appuntamenti: tra un anno si vota a Firenze, tra due per la Regione. E anche il Movimento 5 Stelle, che il 4 marzo in Toscana non aveva sfondato, dovrà fare una riflessione su come procedere con un alleato di governo sempre più forte.

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