Elezioni 2018, ecco le liste Pd. Renzi: "Miglior squadra per vincere"

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(Foto d'archivio Ansa)

Il segretario dem ha illustrato le candidature per le consultazioni politiche del prossimo 4 marzo. In corsa il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il ministro dell’Interno Marco Minniti e Lucia Annibali. L'ex premier: "Non è tempo di polemiche". (LO SPECIALE)

"Siamo convinti di aver messo in lista la miglior squadra per vincere". È intervenuto così il segretario del Pd, Matteo Renzi, presentando le liste dei candidati dem alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo. Elenchi (pubblicati poi sul sito ufficiale del partito: qui la lista) che hanno causato non pochi malumori con la minoranza che non ha partecipato al voto, durato quasi fino alle 4 del mattino di sabato. E rivendica: "Il fatto che siamo stati chiari sui tempi della scissione permette agli elettori di scegliere". (I BIG IN CORSA)

Gentiloni e Minniti

Renzi ha ringraziato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, “candidato a Roma 1 e nelle circoscrizioni Marche e Catania”, e tutti i ministri, “specie Marco Minniti che dovrà fare doppio lavoro: nell'uninominale a Pesaro e al proporzionale a Venezia e Salerno: questo dimostra che nel centro sud il Pd in prima linea in tema di sicurezza". E aggiunge: "È impressionante scorrere l'elenco delle candidature, da quelle nuove, da chi scelto di accompagnare il Pd senza alcun paracadute, personalità del mondo civile e accademico, a chi ha scelto di provare a varcare per la prima volta l'ingresso di Camera e Senato, a chi è un politico di vecchio corso. Il vantaggio di questa legge elettorale è che vai sul territorio". (LO SPECIALE ELEZIONI)

Bellanova contro D’Alema

"Teresa Bellanova sarà candidata contro D'Alema nel suo collegio, spero che poi si chiamerà collegio di Bellanova. Teresa sarà candidata anche in altre realtà", ha annunciato Renzi, che ha poi aggiunto che il ministro della Cultura Dario Franceschini "sarà impegnato nella sua Ferrara", Marco Rossi Doria a San Lorenzo (Napoli) e "Riccardo Illy si mette in gioco senza paracadute al Senato a Trieste".

“Ad Arezzo saremo il primo partito”

"Sulle banche andiamo in campagna elettorale a dire apertamente cosa abbiamo fatto e a dire agli altri partiti, 'l'avreste salvate le banche o no?' - ha detto Renzi - Sono sicuro che saremo il primo partito ad Arezzo, spero in tutta Italia. La partita è a due, noi e M5s". E spiega anche che Maria Elena Boschi “è in diversi collegi e territori. Abbiamo deciso di prendere di petto questione delle banche, candidando Padoan a Siena, un messaggio chiaro. Abbiamo notato una certa attenzione a un singolo piccolo caso sulla vicenda Etruria, centinaia di articoli e pochi sul sistema bancario".

Lucia Annibali e Francesca Barra

Il segretario Pd ha citato anche alcune candidature di “outsider” come quella di Lucia Annibali “nel collegio di Parma, la città che la ha adottata, ed in alcuni multinominali” e quella della giornalista Francesca Barra che “correrà nella sua Matera, in vista dell'appuntamento della città capitale della Cultura. Una sfida difficile ma bella". Ma c’è anche chi ha detto no: "Grazie su tutti al professor Burion - ha detto Renzi - che ci ha pensato per una settimana e ha detto di no per preservare la sua autorevolezza come fonte scientifica".

Gli esclusi

Una grande polemica sulla stampa, ha detto Renzi, "è stata quella su Roberto Giachetti: Roberto ha accettato la candidatura, Gianni Cuperlo ha espresso una valutazione diversa ma non c'è alcuna polemica né ci sono discussioni". E sul caso del ministro De Vincenti, non presente nelle liste come ricordato oggi anche da Carlo Calenda, aggiunge: "C’è stata un'incomprensione. Ci ha detto di no alla soluzione proposta. È evidente che ora vediamo se esiste spazio dopo le rinunce". E al ministro dello Sviluppo Economico risponde: "Quando vai a chiudere un elenco con meno spazi di prima c'è amarezza e dispiacere. Ma è fisiologico e umano il ricambio delle persone. Vedremo cosa fare in caso di rinunce".

“Mettere da parte le polemiche”

Chiedo uno straordinario sforzo al Pd e di mettere da parte le polemiche: finalmente c'è la campagna elettorale”, è l’appello di Renzi. "Conto sul sostegno di tutto il partito. La facciamo contro Matteo Salvini, più che contro Renzi, o Orfini... - ha sottolineato il segretario dem - Ci sono polemiche, ma ci sono sempre quando ci stanno i no. Alla fine ci sono da fare le elezioni. Il clima sta cambiando e possiamo portare risultati. Non è tempo di polemiche come dice Orlando. E io sono d'accordo".

Regionali: “Vinceremo nel Lazio e spero in Lombardia”

Renzi si è anche rivolto ad alcuni dei suoi avversari politici: "Sto ancora aspettando chi voleva fare i duelli in tv. Se Di Maio ha tempo siamo pronti al confronto su tutto. Il capo politico della Lega si chiama Salvini, aveva detto che si presentava nel mio collegio, ancora sto aspettando. Lo aspetto in tv, lo stesso per Berlusconi. Dico a lui, se ha voglia di togliersi lo sfizio, gli ricordiamo che lui, non io, ha firmato il Trattato di Dublino". E sulle elezioni regionali aggiunge: "Il Pd è a fare i banchetti, è vivo: vinceremo le regionali nel Lazio e mi auguro che vinceremo le elezioni regionali in Lombardia dove per la prima volta siamo in battaglia. Un quarto degli italiani ha una doppia sfida. Vi direi: non sottovalutate il Pd".

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