Ha fatto discutere una lettera della governatrice Serracchiani che accompagnava un manuale in cui vi sono diverse raccomandazioni su come comportarsi durante gli incontri istituzionali. Ma non è la prima volta che accade: i precedenti
di Filippo Maria Battaglia
Che il cappello piumato del candidato Antonio La Trippa non andasse tanto bene per fare comizi lo si era capito da tempo. Era il 1963 e Totò in un film cult, "Gli onorevoli", avevo deciso di mettere alla berlina il gusto un po’ naif di un ingenuo candidato di Roccasecca.
Ma la raccomandazione non è inedita. In molti ricorderanno il famoso “kit del candidato” di Silvio Berlusconi. Correva l’anno 1994 e il fondatore di Forza Italia diffuse un manuale in cui spiegava agli aspiranti deputati come ci si dovesse vestire e cosa si dovesse dire. Un cavallo di battaglia ripreso più volte, come ad esempio alle Europee del 2014.
Per quella scenata, Scalfaro fu sfidato a duello dal padre della ragazza, ma rifiutò. Finendo con scatenare l’ira proprio di Totò che – senza aver ancora indossato i panni dell’aspirante onorevole La Trippa – attaccò da par suo il futuro presidente accusandolo di mancata coerenza.