Ecco le mappe dei nuovi collegi uninominali per le prossime elezioni
PoliticaCome previsto dalla nuova legge elettorale, nei giorni scorsi il governo ha trasmesso alle Camere il decreto che contiene l’elenco dei collegi con cui si andrà a votare tra qualche mese per le Politiche. Le mappe sono state realizzate da YouTrend per Agi
Per le prossime elezioni politiche, che si terranno in primavera, si voterà con una nuova legge elettorale, il Rosatellum bis, e con dei nuovi collegi. Nei giorni scorsi il governo ha trasmesso alle Camere lo schema di decreto legislativo che contiene l’elenco dei collegi uninominali e plurinominali. Sulla base di quelle indicazioni, che diventeranno definitive entro il 9 dicembre, YouTrend ha realizzato per AGI le mappe dei nuovi collegi uninominali.
I collegi uninominali della Camera
I collegi uninominali della Camera con i confini comunali
I collegi uninominali del Senato
I collegi uninominali del Senato con i confini comunali
Conto alla rovescia per le elezioni
Il decreto legislativo con l’elenco dei collegi stabiliti dal Rosatellum fa scattare il conto alla rovescia per le elezioni. La definizione dei nuovi collegi, infatti, renderà applicabile la legge elettorale a tutti gli effetti ed eliminerà l'impedimento che c'era stato finora a sciogliere le Camere. Il via libera del governo, che ha recepito senza modifiche il lavoro della Commissione tecnica, è arrivato con due settimane di anticipo rispetto ai tempi che aveva a disposizione. L’ok al decreto che contiene la mappa dei collegi con cui si andrà a votare è arrivato in un consiglio dei ministri lampo (soltanto pochi minuti di riunione). Il fascicolo del provvedimento è stato subito inviato alla Camera e al Senato: la procedura prevede che le commissioni Affari Costituzionali di Montecitorio e Palazzo Madama esaminino entro quindici giorni l'incartamento e formulino le loro osservazioni entro il 9 dicembre. Poi il decreto tornerà a Palazzo Chigi per il via libera definitivo.
Elezioni a marzo?
Secondo il programma del governo, ideato in stretto contatto con il Quirinale, i collegi saranno operativi nella prima parte di dicembre. Il colpo di acceleratore dell’esecutivo Gentiloni rende possibile il percorso che porta alle elezioni politiche a marzo (nei palazzi della politica si parla di una forbice compresa tra il 4 e il 18 marzo) e stoppa la richiesta di Silvio Berlusconi di votare a maggio. In base a quanto riferiscono diverse fonti parlamentari, il Quirinale potrebbe sciogliere le Camere, senza escludere l'ipotesi di tenere in carica il governo Gentiloni nella pienezza dei suoi poteri nel periodo post elettorale (che si immagina non facile) per sbrigare, in attesa del nuovo esecutivo, tutti gli affari correnti nel miglior modo possibile.
I nuovi collegi
La nuova legge prevede 232 collegi uninominali alla Camera e 116 al Senato; per la parte proporzionale, in cui verranno eletti 386 deputati e 193 senatori, la legge stabilisce di accorpare due-tre collegi uninominali per approntare i collegi plurinominali dove vengono eletti 5-6 deputati o senatori. I nuovi collegi (sia quelli uninominali per il maggioritario sia quelli plurinominali per il proporzionale) sono stati disegnati sulla base delle indicazioni del censimento del 2011 aggiornate da una commissione speciale dell'Istat guidata dal presidente dell'istituto di statistica Giorgio Alleva. Di ogni regione è stato certificato il numero esatto di elettori: sulla base di questi dati è stato riconteggiato il numero dei seggi cui ha diritto ogni regione. Alcune regioni, come la Lombardia, ne avranno di più (la popolazione è salita da 9.033.602 del censimento 2001 a 9.917.714 del 2011) mentre altre come la Basilicata (scesa da 597.468 a 587.517) ne perderanno. Ma il decreto definisce anche i confini di ciascun collegio. Su questo è già iniziata la battaglia politica e non mancano le critiche. Il M5S accusa il governo di aver ridisegnato i collegi in modo da favorire i candidati del Pd. Matteo Renzi ha ironizzato sul fatto che il collegio della sua Rignano sia inserito nel collegio plurinominale di Livorno anziché di Firenze. Forza Italia è in allarme per le “regioni rosse”.