Fuorionda shock di Favia (M5S): “Da noi non c’è democrazia”

Politica

Il consigliere grillino dell’Emilia Romagna si sfoga con un giornalista di Piazza Pulita: "Casaleggio è un padre padrone, prende in giro tutti". Poi su Facebook precisa: "Nessun attacco al Movimento". La replica del guru di Grillo: "Mai definito liste"

"Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono. Non hanno capito che c'è una mente freddissima molto acculturata e molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane, di politica se ne intende". E’ la dura critica mossa dal consigliere regionale grillino dell'Emilia Romagna Giovanni Favia nei confronti del cofondatore del Movimento 5 Stelle in un fuorionda registrato in occasione di un'intervista esclusiva realizzata per Piazzapulita, il programma di La7 condotto da Corrado Formigli.
Parole che scatenano una netta reazione da parte dello stesso Caseleggio ("Mai definito liste per elezioni) e che spingono lo stesso Favia a essere commentate su Facebook: "Nel mio sfogo del fuori onda, parlando di assenza di democrazia, non attaccavo il Movimento, ma un problema che oggi abbiamo e che presto dovrà risolversi. Ovvero la mancanza di un network nazionale dove poter costruire collettivamente scelte e decisioni, comprese le inibizioni e le attribuzioni del logo".

"Con l'espulsione di Tavolazzi Grillo ha soffocato un dibattito che stava nascendo in rete" - "E' Casaleggio la vera mente del movimento? Il problema è in su - spiega e dice Favia a telecamere spente, ma a microfoni accesi - Quindi o si levano dai coglioni oppure il movimento gli esploderà in mano. Ma loro stavano già andando in crisi con questo aumento di voti. Come si sono salvati? Con il divieto di andare in tv. Io con Santoro me la sono cavata, ma applicando un veto. Ho preso anche l'applauso ma mi è anche costato dire quello che non pensavo". Quindi Favia, dopo aver ribadito che nel Movimento 5 Stelle "la democrazia non esiste", aggiunge: "Lui (Beppe Grillo, ndr) espellendo Tavolazzi ha soffocato nella culla un dibattito che stava nascendo in rete in contrapposizione alla gestione Casaleggio".

"Casaleggio padre padrone" - Giovanni Favia ha spiegato infine come sulle linee guida e anche sulle iniziative pubbliche che prende il movimento per fare un referendum o non farlo "ha sempre deciso Casaleggio da solo" e non Grillo. Casaleggio, continua, "ha sempre fatto così. Se lui non facesse il padre padrone, io il simbolo glielo lascerei anche: adesso in rete non si può addirittura più parlare, neanche organizzare incontri tipo quello di Rimini che non usavano il logo del movimento". "Casaleggio controlla dall'alto tutta questa roba?" chiede il giornalista. "Sì, tutta. Lui quando qualcosa non va telefona o fa telefonare Grillo. Il problema è che loro hanno messo in moto una macchina che sarebbe davvero un faro, potrebbe esserlo anche a livello mondiale se entrambi superassero quella complicità di sistema padronale che hanno. Sarebbe una bomba incredibile". Quanto al voto online Favia non ci crede: "Tra gli eletti ci sono degli infiltrati di Casaleggio, quindi noi tutti dobbiamo stare molto attenti quando parliamo. Casaleggio è spietato, è vendicativo. Adesso vediamo chi manda in Parlamento, perché io non ci credo alle votazioni online, lui ci manda chi vuole lui".

La reazione di Casaleggio: "Mai definito liste per le elezioni" - Parole durissime, che suscitano la reazione di uno degli interessanti, Gianroberto Casaleggio. "Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel Movimento Cinque Stelle."

La precisazione su Facebook - E, a poche ore dalla diffusione del video, arriva anche la reazione di Favia, che in un lungo post su Facebook scrive: "E' stato un grave errore lasciarmi andare ad uno sfogo privato e scomposto, rubato da un cronista di cui mi ero fidato: capita in famiglia, capita tra amici, capita al lavoro, anche tra persone che si vogliono bene, avere reazioni esagerate in momenti di tensione".
A maggio (quando è stato registrato il fuorionda, ndr), ricorda infatti Favia, "il M5S era in ebollizione per l'espulsione di Valentino Tavolazzi di cui io ero un grande amico e che ho visto piangere e i miei rapporti con Casaleggio erano estremamente critici, anche se la storia è molto lunga". Proprio giovedì 6 settembre  Giovanni Favia dice di essersi sentito con Gianroberto Casaleggio: "Per la prima volta abbiamo chiarito alcune cose e dopo tanti mesi di chiusura comunicativa e di voci riportate da terzi, che forse hanno scavato ancor più un solco tra noi". Comunque "tra qualche mese, come ogni semestre, rassegnerò le mie dimissioni e saranno i cittadini dell'Emilia-Romagna tramite votazione, a valutare se respingerle o accettarle"

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