Bossi: “Pm cancro? Non credo. Non sono tutti uguali"

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Umberto Bossi
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Il leader della Lega, insieme a Giulio Tremonti, parla a sostegno della candidatura di Manes Bernardini a Bologna: "Porteremo il Ministero dell'Istruzione in questa città". Poi, prende le distanze dal nuovo attacco del premier ai giudici

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In un insolito comizio per la Lega Nord, aperto dalle note dell’Inno d’Italia, Umberto Bossi e Giulio Tremonti hanno parlato a Piazza Maggiore a Bologna, per sostenere di Manes Bernardini, il candidato, targato Carroccio, che il centrodestra felsineo ha lanciato alla conquista della poltrona di sindaco. A chi gli chiedeva come andrà il voto, il Senatur ha risposto secco: "Vinciamo al primo turno". E sulle perplessità espresse dagli avversari sulla Lega visti gli scarsi risultati elettorali ottenuti dal partito finora nella città di Bologna, Bossi ha detto: "tanti anni fa venni per la prima volta in Emilia, feci una cerimonia e dissi: 'ce la faremo, prenderemo l'Emilia'. Il segreto è crederci ed essere costanti". E il Senatur ha aggiunto: "è passato tanto tempo, è cambiata l'aria". Inoltre a sostegno del Carroccio, la presenza al governo: "la Lega è al governo, quindi può essere molto utile avere una forza lì che può mettere in campo dei mezzi e dei progetti".

Ministero dell'istruzione a Bologna - E tra i progetti che Bossi accarezza c’è quello del decentramento, lo spostamento dei ministeri da Roma nelle varie regioni d’Italia. Al candidato sindaco della Lega Manes Bernardini che durante il comizio gli ha chiesto di far trasferire a Bologna il Ministero dell'Università, il leader del Carroccio ha detto: "Sono venuto per quello; dopo il federalismo dovremo pensare al decentramento, vai tranquillo".

Bossi difende i pm - Da Bologna il leader della Lega commenta inoltre il nuovo attacco di Berlusconi ai pm. "Lo devi chiedere a Berlusconi, io non penso quella roba lì. Penso che ogni tanto c'è qualcuno che rompe le scatole, però non sono tutti uguali". Il leader della Lega Nord Umberto Bossi, rafforza poi 'l'alleanza' con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, condividendo le sue parole sulla legalità. "Se non difendi la legalità, poi ti impantani".

Tremonti: "In futuro un sindaco potrebbe chiamarsi Alì Babbà"
- Sul palco, a sostegno del candidato leghista, sale anche Giulio Tremonti. Il ministro, a dispetto delle attese, non parla di economia e si dimostra ancora una volta un uomo vicino alle parole d’ordine della Lega Nord. "Quando sono venuto a Bologna tempo fa mi hanno detto che c'erano state le primarie e che aveva vinto Merola. Pensavo di essere a Napoli e invece ero a Bologna" dice il ministro dell’Economia. "Tanti anni fa Bologna era molto considerata – ricorda - poi sono venuti dei vice sindaco, che poi erano dei sindaci, poi i commissari di partito, poi i commissari di governo e questi ultimi meglio dei commissari di partito". Tremonti cita  Romano Prodi, trovando qualche fischio dalla piazza per il nome dell'ex premier: "diceva che non si può essere ricchi e stupidi per più di una generazione. Se votate a sinistra non vuol dire che siete stupidi ma che andrete sempre più indietro". E Tremonti ha concluso dicendo che Bologna "è sempre stata un crocevia", ma che ora "troppe persone vengono da fuori e un prossimo sindaco potrebbe chiamarsi Alì. Anzi Alì Babà così i babbà li dà a Merola".

Per ultimo prende la parola Manes Bernardi che attacca più volte il rivale, ricordando il suo passato di assessore all'urbanistica nella giunta Cofferati (di cui all'epoca era considerato il 'delfino) e la sua disponibilità a costruire una grande moschea in città. Ma ha concluso: "Bologna deve iniziare a marciare, deve fare chilometri per recuperare il tempo perduto", ribadendo anche l'idea di fare del capoluogo emiliano la sede del ministero dell'istruzione. Alla fine del suo discorso, i complimenti di Bossi: "E' uno che ha ringhiato, mi piace questo ragazzo", ha detto il leader del Carroccio dal palco.

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