Guerra in Ucraina, canzone russa dedicata ai familiari che vivono sotto le bombe. VIDEO

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Pamela Foti

Il brano musicale si intitola "Sole nero" ed è stato composto da un giornalista e una musicista russi. La domanda che rimbalza tra le note della composizione in tre quarti, e rivolta agli amici e parenti lontani, è una sola: "Come state voi che vivete nei sotterranei"

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Sono tanti i cittadini russi che in Ucraina hanno fratelli o sorelle se non madri e padri.  Sono ancora di più i cittadini di San Pietroburgo, Mosca ma anche Ekaterinburg e Novosibirsk che hanno amici a Kiev, Mariupol, Kharkiv, Kherson. È  a tutti loro che un giornalista e una musicista russi hanno deciso di dedicare una canzone che sembra più una lettera. La domanda che rivolgono a familiari e amici ucraini, costretti a lasciar le loro case per cercare riparo dalle bombe, è una sola, la più semplie e chiara di tutte: "Come stai, ora che devi vivere nel sotterraneo?".  (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - TUTTE LE NOTIZIE IN DIRETTA).

"Sole nero"

Il brano musicale si intitola "Sole nero". Scritto dal giornalista Valery Panyushkin e composto dalla musicista Alexandra Zhitinskaya è stato pubblicato in anteprima sul canale YouTube del quotidiano russo di opposizione Novaja Gazeta. Il giornale, uno dei pochi rimasti a fare informazione libera in Russia, qualche giorno fa è anche andato in stampa con due pagine bianche per protestare contro le recenti norme anti-fake news emanate dal Cremlino che prevedono la detenzione fino a 15 anni per chi diffonda notizie false sulll'invasione in Ucraina. È  vietato persino scrivere e usare la parola "guerra", ed è per questo motivo che anche nel brano musicale è stata censurata. 

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Cosa dice il testo

Ecco cosa dice il valzer "Sole nero", che trovate nel video in alto.

 

Arriverà mai questa lettera

a Kiev da Mosca?

Arriverà questa lettera da fratello a fratello

o almeno arriverà alla sua vedova?

Come va nel seminterrato? Come va  mio caro?

Si di noi hanno acceso un sole nero e chiamano luce l'oscurità.

 

Ascoltami, fratellino. Ascolta quello che ho da dire.

Ho trovato il tuo orsetto tra i giocattoli,

l'ho abbracciato e sono rimasto seduto. 

Sono uscito e ho urlato ... ("no alla guerra!) "

ma sono stato catturato da due ragazzoni.

Come va nel seminterrato? Riesci a vederlo?

Su di hanno acceso un sole nero e chiamano luce l’oscurità. 

 

(Le immagini sono state montate da Luca Brovelli)

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