Dazi, Trump propone imposte per 50 miliardi su 1.300 prodotti cinesi

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(Getty Images)
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L’amministrazione del presidente Usa ha prospettato tasse del 25% sulle importazioni di merci dal Paese orientale, accusato di violazione della proprietà intellettuale americana. Immediata la replica di Pechino: “Prepareremo misure uguali”

Continua a salire la tensione in ambito commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina. Dopo che ieri la Casa Bianca ha criticato Pechino per i provvedimenti imposti su 128 prodotti Usa, l’amministrazione del presidente Donald Trump ha proposto dazi del 25% sulle importazioni di merci dal Paese orientale per un valore di 50 miliardi di dollari. "Prepareremo misure uguali per i prodotti americani sulla stessa scala", ha replicato un portavoce del ministero del Commercio cinese.

Nel mirino oltre 1000 prodotti cinesi

L'Ufficio per il commercio americano ha pubblicato un elenco di 1.300 prodotti cinesi, inclusi robot industriali e attrezzature per le telecomunicazioni, che rientrerebbero nei dazi, proposti per la presunta violazione della proprietà intellettuale americana da parte di Pechino. Il provvedimento, tuttavia, può entrare in vigore soltanto dopo un periodo di valutazione pubblica, il cui limite è fissato al prossimo 11 maggio. Ma è un passo decisivo nella già annunciata direzione volta a contrastare quelle che vengono additate come pratiche commerciali inique e ingiuste da parte di diversi Paesi, fra cui la appunto la Cina.

Le critiche della Casa Bianca a Pechino

Ieri la Casa Bianca aveva attaccato Pechino, criticando i contro-dazi cinesi stabiliti in risposta a quelli americani su acciaio e alluminio: "Invece di mettere nel mirino l'export Usa commercializzato correttamente, la Cina deve cessare le pratiche scorrette che stanno danneggiando la sicurezza nazionale Usa e distorcendo i mercati globali", aveva dichiarato Lindsay Walter, uno dei portavoce della presidenza. "I sussidi della Cina e la costante sovrapproduzione sono la causa principale della crisi dell'acciaio", aveva aggiunto. Il presidente Trump poi, davanti alle telecamere, a margine di un incontro alla Casa Bianca con i presidenti dei tre Paesi baltici, aveva ribadito: "Lavoreremo con la Cina, negozieremo con la Cina". E aveva aggiunto: "Abbiamo un deficit di 500 miliardi di dollari l'anno, non è qualcosa con cui possiamo vivere. Dobbiamo fare qualcosa sul commercio con certi Paesi e ovviamente la Cina è leader in termini di deficit. Vogliamo andare d'accordo con Pechino ma dobbiamo fare qualcosa di molto concreto".

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