Onu: migranti internazionali aumentati del 49% dal 2000

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I Paesi che ospitano più migranti al mondo sono: gli Stati Uniti, seguiti da Arabia Saudita, Germania e Russia (LaPresse)
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Sono 258 milioni le persone che hanno deciso di lasciare il Paese d’origine per recarsi in altre nazioni. Il 60% vive tra Europa e Asia e l’Italia, con 5,9 milioni, è l’undicesimo al mondo. In molti stati i flussi hanno comportato un aumento della popolazione

Dal 2000 le persone che hanno deciso di lasciare il Paese di nascita per vivere in altra nazione sono aumentate a livello globale del 49%, arrivando a toccare i 258 milioni. Lo rivela il rapporto Onu sulle migrazioni internazionali, che evidenzia come, allo stato attuale, il 3,4% degli abitanti del mondo sia composto da migranti internazionali, con un +2,8% rispetto a 17 anni fa.

Flussi diretti verso i Paesi più ricchi

Dal rapporto dell’Onu, diffuso in occasione della Giornata internazionale dei migranti del 18 dicembre, emerge però che la migrazione internazionale contribuisce attivamente all’aumento della popolazione in molte parti del mondo che, altrimenti rischierebbe un saldo zero o addirittura la regressione. Nello specifico, tra il 2000 e il 2015, i flussi hanno contribuito al 31% della crescita della popolazione in Oceania e al 42% in Nord America. In Europa, invece, il numero degli abitanti nello stesso periodo sarebbe diminuito senza l’arrivo dei migranti. Il Vecchio continente, secondo l’Onu, ospita 78 milioni di persone che hanno lasciato il loro Paese d’origine e, insieme agli 80 milioni residenti in Asia, raccoglie il 60% di tutti i migranti internazionali. Nella classifica dei Paesi più "accoglienti", l’Italia si posizione all’undicesimo posto con 5,9 milioni di migranti che vivono stabilmente sul territorio nazionale, a fronte dei 2,1 del 2000. Lo Stato che ha il numero più elevato sono gli Usa, seguiti da Arabia Saudita, Germania e Russia. 

Dati sicuri per politiche adeguate

"Dati affidabili sono fondamentali per combattere le percezioni errate sulla migrazione e per informare le politiche migratorie", ha dichiarato il Sottosegretario generale per gli affari economici e sociali dell'Onu, Liu Zhenmin. In quest’ottica, il funzionario ha voluto ricordare l’importanza dell'accordo delle Nazioni Unite per una migrazione sicura (Global Compact on Refugees), firmato nel settembre 2016, anche a fronte della decisione degli Stati Uniti di non rispettare il patto. "Queste nuove stime del numero di migranti internazionali in tutto il mondo – ha spiegato - forniranno un'importante base per gli Stati membri quando cominceranno i negoziati sul Global Compact" affinché si arrivi a migrazioni "sicure, ordinate e regolari".

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