Ci sarebbero 40 deputati conservatori coinvolti nello scandalo sui presunti molestatori in un documento compilato da ricercatrici parlamentari. Coinvolto anche un ministro con l'abitudine di "allungare le mani" sulle donne
May: "Intollerabile"
Lo scandalo era emerso il 29 ottobre, quando il Sunday Times aveva accusato la premier britannica, Theresa May, di aver permesso ad almeno due ministri, definiti "molestatori seriali", di far parte del suo governo. La premier aveva definito "intollerabile" quello che sta succedendo e aveva ribadito la necessità di agire al più presto. Lo ha precisato in una lettera inviata allo Speaker della Camera dei Comuni, John Bercow, proprio riguardo alle accuse di abusi rivolte a diversi deputati. Secondo il Daily Telegraph, inoltre, May sarebbe anche pronta a cacciare i ministri e i sottosegretari che si pensa siano coinvolti nello scandalo. Tant’è che il Primo ministro nella lettera ha proposto anche una serie di misure per avviare una politica di tolleranza zero.
Le accusa a May e il gruppo Whatsapp
Ma il Sunday Times ha sostenuto anche che May - secondo quanto detto da una serie di suoi collaboratori - fosse al corrente di quanto stava accadendo a Westminster. Il giornale sostiene infatti che la premier sia costantemente aggiornata in apposite riunioni con il suo capogruppo Gavin Williamson su voci di corridoio e accuse sui deputati Tories coinvolti in casi di abusi sessuali e di droga. Esisterebbe anche un gruppo WhatsApp in cui giovani stagiste, portaborse e ricercatrici tentano di difendersi segnalando i politici più pericolosi.
Le rivelazioni: segretaria invitata a fare acquisti in sex shop
Alcuni nomi dei presunti coinvolti, però, sono già emersi. Il tabloid Mail on Sunday ha scritto che il sottosegretario al Commercio internazionale, Mark Garnier, avrebbe inviato la sua segretaria ad acquistare giocattoli sessuali in un sexy shop. Avrebbe anche fatto alcuni apprezzamenti molto volgari su di lei. Oltre a questo, è stato citato anche il caso del deputato Tory Stephen Crabb - 44 anni ed ex ministro del Lavoro e contendente alla leadership del partito - che ha ammesso di aver scambiato messaggi a sfondo sessuale con una 19enne che si era presentata ai Comuni in cerca di lavoro.