Tre morti in Irlanda, molti disagi, qualche danno in Gran Bretagna (soprattutto in Scozia): questo il bilancio del passaggio in Europa della perturbazione. Scuole riaperte, ancora case senza elettricità. I venti hanno anche alimentato gli incendi in Portogallo e Spagna
Almeno tre morti in Irlanda, molti disagi, qualche danno in Gran Bretagna (soprattutto in Scozia e Galles). È questo il bilancio in Europa dopo il passaggio di Ophelia. I suoi venti hanno alimentato anche gli incendi che in Portogallo e Spagna hanno ucciso oltre 40 persone. L’uragano si è ormai indebolito e, mentre si avvicina alla Norvegia, non fa più paura.
La situazione in Irlanda
Ophelia si è abbattuta con particolare forza sull’Irlanda, dove ha causato almeno tre vittime. Secondo gli esperti, è il fenomeno atmosferico più devastante che si sia abbattuto negli ultimi cinquant'anni sull'isola di smeraldo. Migliaia di famiglie ed edifici erano rimasti senza luce (si parla di 330mila) e i trasporti erano in tilt. Ora, passato l’allarme, si contano i danni e si cerca di tornare alla normalità. Dopo 48 ore, riaprono le scuole. Ci vorrà ancora qualche giorno, invece, per ripristinare del tutto la corrente elettrica: ancora un migliaio di case sono al buio. In alcune zone, poi, manca l’acqua. I danni peggiori si sono registrati nelle aree di Newry e Downpatrick. Mentre gli aeroporti hanno ricominciato a lavorare in modo regolare, alcune strade devono essere ancora liberate dagli alberi caduti.
Molti disagi e qualche danno in Gran Bretagna
Lasciando l’Irlanda, Ophelia ha perso potenza e toccando la Gran Bretagna ha causato molti disagi e solo qualche danno, in particolare in Scozia e Galles. L’intensità dell’uragano è andata via via diminuendo, dopo che sono stati misurati venti con una velocità superiore ai 100 chilometri orari. Venti che hanno causato alcuni danni agli edifici a Glasgow e abbattuto molti alberi nella regione, senza conseguenze per la popolazione. Ci sono state ripercussioni, però, sulla viabilità (ridotta in alcune zone) e sui trasporti pubblici. In Scozia erano rimaste senza elettricità 1.100 famiglie, 2mila nel Galles: anche qui si lavora per riportare a tutti luce e acqua.
Gli incendi in Portogallo e Spagna
Resta critica ma migliora, intanto, la situazione degli incendi nella penisola iberica. I roghi, molti dei quali secondo le autorità sono stati appiccati da piromani ma alimentati anche dai venti di Ophelia, hanno causato la morte di oltre quaranta persone e decine di feriti. La maggior parte delle vittime, tra cui anche un bimbo di un mese, si registra in Portogallo. Sia lì sia in Spagna, i focolai sono ancora numerosi ma la pioggia e le basse temperature stanno aiutando i servizi di emergenza.