Usa, sventato piano per attacchi a New York in stile Isis

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Polizia a Times Square in una foto d'archivio (Getty)
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Le autorità federali hanno reso noto il caso, risalente al 2016. Tre uomini sono stati arrestati e incriminati: avevano in mente di colpire Times Square ma anche concerti e stazioni della metropolitana. Decisivo il ruolo di un agente dell’Fbi infiltrato sotto copertura

Tre uomini sono stati arrestati e incriminati negli Usa: erano intenzionati a mettere a segno attacchi a New York nell'estate del 2016, analoghi a quelli ispirati dall'Isis. Le autorità federali hanno reso noto il caso, risalente all’anno scorso. Nel mirino dei tre c'erano concerti, stazioni della metropolitana e Times Square. Gli arresti sono stati effettuati in seguito ad un’inchiesta condotta dall'Fbi con un agente sotto copertura, che ha consentito di sventare i piani.

Obiettivo Times Square

Uno degli arrestati, un giovane di 19 anni, cittadino canadese, ha acquistato del materiale per confezionare bombe ed è stato arrestato dopo essersi recato dal Canada al New Jersey nel maggio del 2016. Il suo arresto è stato possibile grazie ad un agente dell'Fbi che si era finto estremista islamico. Secondo quanto emerge da documenti relativi al caso, il giovane arrestato ha inviato all'agente un'immagine di Times Square con il messaggio: "Abbiamo assolutamente bisogno di far esplodere un'autobomba a Times Square. Guarda questa folla". In un altro messaggio ha espresso il desiderio di "sparare a concerti, perché si uccidono molte persone. Basta arrivare con pistole in mano. Così hanno fatto quelli di Parigi". 

Gli arresti

Il piano prevedeva di agire nell'estate 2016, in concomitanza con il mese del Ramadan. Il 19enne si è dichiarato colpevole nell'ottobre 2016 ma il caso è rimasto riservato fino a conclusione dell'inchiesta. Altre due persone sono finite in manette: si tratta di un cittadino americano, anche lui di 19 anni, arrestato in Pakistan nel 2016. Il terzo uomo è un 37enne che è stato arrestato nelle Filippine lo scorso aprile. Per lui l'accusa è quella di aver inviato soldi per finanziare il piano.

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