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Cesare Battisti: "Non temo l'estradizione, sono protetto dal visto"

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L'ex terrorista, bloccato mentre cercava di fuggire dal Brasile alla Bolivia, ha detto alla polizia federale di sentirsi “protetto” da un “visto permanente” concesso dall’ex presidente Lula. Ministro Orlando: “Decisi a riportarlo in Italia”. Giudice conferma l'arresto

Cesare Battisti, l’ex terrorista arrestato ieri mentre cercava di fuggire dal Brasile alla Bolivia, ha dichiarato alla polizia federale di "non temere di essere estradato in Italia", perché si sente "protetto" da un decreto dell'ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, che gli ha concesso un "visto permanente" nel paese sudamericano. La notizia, riportata dai media locali, arriva dopo una giornata in cui il ministro della Giustizia Orlando ha invece dichiarato che si sta lavorando per estradare in Italia l’ex membro dei Proletari armati per il comunismo. Intanto il giudice federale, Odilon de Oliveira, ha confermato l'arresto dopo l'udienza di custodia svoltasi in videoconferenza nella sede della polizia federale di Corumbà. Il magistrato ha ritenuto che ci fossero i presupposti per la custodia cautelare in carcere.

Orlando: determinati perché sconti la pena in Italia

"L'Italia è fortemente determinata a far si che Battisti sconti la pena, e la sconti nel nostro Paese”, ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando. “Questo è un modo per restituire, almeno in parte, quanto è stato tolto al nostro Paese e ai familiari delle vittime”. Il ministro ha spiegato che l'estradizione "é possibile" e che "sono stati fatti tutti i passaggi necessari" presso le autorità politiche e giurisdizionali, ma dopo l'ultimo arresto dell'ex militante dei Pac ne verranno fatti altri. Il ministro ha ricordato come la richiesta di estradizione sia "ferma da tempo" presso le autorità brasiliane.

Alfano ha chiesto riavvio procedure estradizione

Intanto è emerso che il ministro degli Esteri Angelino Alfano, nei mesi scorsi, ha dato mandato all'ambasciatore italiano in Brasile di richiedere formalmente alle autorità brasiliane di riavviare le procedure per estradare Battisti in Italia e di rivedere dunque la decisione presidenziale di non consegnare il terrorista alle autorità italiane. Il titolare della Farnesina oggi ha scritto su Twitter: “Continuiamo il lavoro avviato con le autorità brasiliane".

Polizia: Battisti cercava di uscire su taxi boliviano 

Da quanto emerge, Cesare Battisti avrebbe cercato di fuggire dal Brasile a bordo di un taxi boliviano. Secondo la polizia l'ex terrorista, arrestato ieri nella città di Corumbà, ha passato la notte nel locale commissariato, dove è stato condotto per tentata esportazione di denaro non dichiarato al fisco. Secondo gli agenti, l'italiano aveva con sé cinquemila dollari e duemila euro in contanti, cifre superiori a quelle per cui non è necessario dichiararle uscendo dal Paese. L'avvocato di Battisti ha dichiarato alla stampa locale che "non è chiaro" il motivo del tentato viaggio in Bolivia del suo cliente.

Quattro omicidi negli anni di piombo

Battisti è stato condannato all'ergastolo in via definitiva per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo. Si è rifugiato in Brasile dal 2007 dopo essere scappato dalla Francia, dove per oltre 30 anni era vissuto liberamente. Nel 2010 ha ottenuto lo status di rifugiato politico dall'ex presidente Lula. Il presidente brasiliano Michel Temer si è espresso recentemente a favore dell'estrazione in Italia ed il 27 settembre Battisti ha presentato ricorso al Tribunale Supremo.

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