Dopo la sparatoria in cui sono morte 59 persone, è emerso che il killer possedeva un arsenale. Negli States è scontro politico. I democratici rilanciano per una nuova legge ma i repubblicani frenano. Trump: “Ne parleremo più avanti”
Il giorno dopo la strage di Las Vegas gli Stati Uniti si interrogano per l’ennesima volta sulla diffusione di massa delle armi. Il killer ha sparato dalla sua stanza al 32esimo piano dell’hotel Mandalay uccidendo 59 persone e ferendone più di 500 tra coloro che stavano seguendo un concerto country nei pressi del resort. E le indagini hanno permesso di scoprire che l’uomo, autore della peggiore sparatoria mai avvenuta negli Usa, possedeva almeno 42 armi da fuoco e migliaia di munizioni. Le polemiche si sono trasformate in uno scontro politico, con i democratici che vorrebbero una nuova legge mentre i repubblicani e il presidente Trump frenano.
Trump: di legge sulle armi parleremo più avanti
"Parleremo di legge sulle armi col passar del tempo”, ha detto il presidente Usa Donald Trump parlando della strage di Las Vegas prima di partire per Portorico. Ieri la portavoce della Casa Bianca ha detto che non è tempo di dibattiti politici sul tema.
Bannon: impossibile che Trump cambi su armi
L'ex chief strategist della Casa Bianca, Steve Bannon, ora dirigente del sito di ultradestra Breitbart, rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva se poteva immaginare una svolta sulle armi da parte di Donald Trump dopo la strage di Las Vegas ha risposto che è "impossibile: sarebbe la fine di tutto". Secondo Bannon, la base elettorale del tycoon reagirebbe malissimo.
Democratici rilanciano: nuova legge su armi
Il partito democratico ha rinnovato le proprie richieste al Congresso, controllato dai repubblicani, per una legge che rafforzi la sicurezza sulle armi dopo la strage di Las Vegas (LE PEGGIORI SPARATORIE NEGL USA). Il leader della Camera, Chuck Schumer, ha detto che il Congresso deve approvare "leggi capaci di evitare le armi, specialmente le più pericolose, e che finiscano nelle mani sbagliate". La leader del Senato, Nancy Pelosi, ha chiesto allo speaker della Camera Paul Ryan una commissione ad hoc per lavorare a una nuova normativa e di ritirare il progetto di legge per facilitare l'uso dei silenziatori.
Ryan: unità ma nessuna nuova legge su armi
Lo speaker repubblicano della Camera, Paul Ryan, rilanciando l'appello all’unità non ha proposto alcuna nuova legge per rafforzare le norme sulle armi. (LE STAR CHIEDONO MAGGIORI CONTROLLI) L’unica concessione, su richiesta dei dem, è l'aver congelato per ora il progetto di legge per allentare le norme sui silenziatori, sostenuto dalla Nra, la potente lobby delle armi, ma contestato dai democratici: "Al momento il progetto di legge non è in programma. Non so quando lo sara'", ha detto.
Prima della strage 2 nuove leggi repubblicane pro-armi
I repubblicani prima della strage di Las Vegas avevano anzi presentato al Congresso, dove hanno la maggioranza, alcune proposte di leggi a favore delle armi: una è quella per allentare le norme sull'uso dei silenziatori (per ora bloccata), un'altra per consentire alle persone con il permesso di trasportare armi nascoste di portarle anche in altri Stati.
Il killer aveva un arsenale
Dopo la strage di Las Vegas gli investigatori hanno trovato almeno 42 armi da fuoco, tra pistole e fucili, tra la camera d'albergo e l'abitazione del killer Stephen Paddock. Solo nella stanza di hotel le armi rinvenute sono 23. A casa sua aveva migliaia di munizioni e in auto è stato trovato del nitrato di ammonio.