Strage Las Vegas, chi era l'attentatore che ha sparato sulla folla

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Stephen Paddock, 64 anni, viveva in un complesso residenziale per anziani a Mesquite, in Nevada. Secondo la polizia locale non aveva precedenti. Il fratello: “Non aveva affiliazioni religiose”, ma alcuni media americani riferiscono di una recente conversione all’Islam

È Stephen Paddock, un 64enne che viveva a Mesquite, in Nevada, il responsabile della sparatoria avvenuta a Las Vegas nei pressi del Mandalay Bay Resort & Hotel durante un concerto country. L’uomo, dopo aver ucciso almeno 58 persone e ferite più di 500, si sarebbe tolto la vita prima di essere trovato dalla polizia nella stanza dell'hotel in cui si era asserragliato. Nella camera dove risiedeva da giovedì sono state trovate almeno 10 armi. (FOTO)

Nessun precedente penale

Paddock, che abitava in un complesso residenziale per anziani, non aveva precedenti penali tranne qualche violazione minore del codice della strada. Nato il 9 aprile del 1953, viveva a Mesquite dal giugno 2016, mentre negli anni precedenti aveva vissuto tra Reno, sempre in Nevada, e Melbourne in Florida. "Non abbiamo molto su di lui - ha detto Quinn Averett, portavoce del dipartimento di polizia di Mesquite - Viveva nella nostra città, in passato non abbiamo avuto alcun contatto con lui da un punto di vista giudiziario". Agli atti risulta solo una causa intentata al Cosmopolitan hotel and casinò di Las Vegas per “negligenza/responsabilità della proprietà”, conclusasi con un accordo tramite arbitrato.

Fbi: nessun legame con l'Isis

Secondo lo sceriffo della contea di Clark, Joseph Lombardo, Paddock non era legato ad alcun gruppo militante e fonti dell'amministrazione statunitense ribadiscono che “non c’è alcun segnale che indichi un legame del killer di Las Vegas con gruppi del terrorismo internazionale”. Circostanza confermata anche dal fratello del 64enne, Eric, che ha detto che l’uomo non aveva alcuna affiliazione politica o religiosa e "non c'era alcuna indicazione che potesse fare una cosa del genere. Era uno normale. Qualcosa deve essere successo, deve aver perso la testa, siamo scioccati”.

Il fatto che l'uomo possa essersi convertito all'Islam, circostanza riportata alcuni media americani e contenuta nel comunicato con cui lo Stato Islamico ha rivendicato la paternità della strage, non ha per ora trovato conferma.

La casa del killer è stata perquisita da cima a fondo e gli inquirenti sembra non abbiano trovato alcun legame con il terrorismo internazionale, nonostante la rivendicazione dell'Isis. Si sospetta un'instabilità psicologica. 

La compagna

Paddock avrebbe avuto una compagna, la 62enne Marilou Danley, attualmente ricercata dalle forze dell’ordine: la polizia non ha chiarito il motivo né se sia sospettata, ma ritiene che potrebbe avere informazioni sull'aggressore. La donna, secondo The Australian e The Courier-Mail, avrebbe passaporto australiano e avrebbe vissuto sulla Gold Coast, nel Queensland, fino  a quando si è trasferita una ventina di anni fa negli Stati Uniti.

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