Uk, si dimettono 2 consiglieri di May. Intesa Tory-Dup per il governo

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I due capi staff conservatori Nick Timothy e Fiona Hill lasciano dopo il risultato deludente. I labouristi: "Unica responsabile è la premier". Trovata l'intesa con gli unionisti nordirlandesi. Merkel: "Ue pronta ad avviare Brexit". LO SPECIALE

Dopo la mancata maggioranza dei Tories alle General Election del Regno Unito, Theresa May finisce nel mirino degli avversari politici e della stampa britannica. Intanto i suoi due capi staff, Nick Timothy e Fiona Hill, si sono dimessi. Una buona notizia per i Tories arriva però dal Dup, il partito della destra unionista nordirlandese, che ha detto sì a un "accordo di principio" con il Partito Conservatore britannico per garantire "la fiducia" a un nuovo governo guidato da Theresa May. Intanto la cancelliera tedesca Angela Merkel fa sapere che non vede ostacoli all'avvio dei colloqui per la Brexit.

Le dimissioni dei consiglieri: “Inaspettato successo dei laburisti”

"Mi assumo la responsabilità della campagna elettorale, che è stata un errore rispetto al nostro programma", scrive Nick Timothy, precisando di aver rassegnato le sue dimissioni già ieri. "La ragione della nostra delusione non è il mancato sostegno a Theresa May e ai conservatori - si legge nella lettera pubblicata sul sito dei Tory - Bensì l'inaspettato aumento del seguito verso i laburisti". Secondo Timothy, “a semplice verità è che: la Gran Bretagna è un paese diviso. Molti sono stanchi dell'austerità, molti restano arrabbiati o frustrati per la Brexit e molti giovani sentono di non avere le opportunità che hanno avuto i loro genitori".

Labour: “L’unica responsabile è la May”

La prima reazione del Partito Laburista di Jeremy Corbyn è stata quella di dire, attraverso un tweet del vice leader Tom Watson, che Nick Timothy e Fiona Hill "si prendono la colpa, ma l'unica responsabile della sconfitta è Theresa May". Il Labour ha chiesto a più riprese all'indomani del voto che sia May a farsi da parte e ha denunciato il tentativo della premier di restare in sella alla guida di un nuovo governo di minoranza, con l’appoggio esterno dei deputati della destra unionista nordirlandese del Dup.

Sì del Dup ad accordo con i Tories

Buone notizie per i conservatori arrivano dal Dup, il partito della destra unionista nordirlandese, che ha detto sì a un "accordo di principio" con il Partito Conservatore britannico per garantire "la fiducia" a un nuovo governo guidato da Theresa May. Lo ha annunciato il capogruppo Tory, Gavin Williamson, al termine di una giornata di negoziati a Belfast. I dettagli saranno definiti in una prima riunione di governo lunedì, ha precisato Downing Street. I 10 deputati del Dup sono decisivi, dopo che i Tories hanno perso la maggioranza assoluta alle elezioni di giovedì.

“Una coalizione di matti”: i media contro la premier

Aspre critiche a Theresa May arrivano però anche dalla stampa britannica: Dalla ubris all'umiliazione, titola il Guardian; May aggrappata al potere è l'apertura dell'Independent. Ma gli attacchi al primo ministro sono trasversali. Per il Times la “May è affacciata sull'abisso”, mentre per il Telegraph “lotta per rimanere premier”. Il Daily Mirror attacca il futuro governo come “una coalizione di matti”, mentre il Sun fa un gioco di parola con la parola chips, patatine ma anche fiches al gioco: La May ha giocato le sue carte, è il titolo, accompagnato dalla ormai famigerata foto della premier che mangia patatine fritte da un cartoccio durante la campagna elettorale.

Merkel: “Ue pronta ad avviare negoziati per Brexit”

Intanto, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che l’Unione europea è pronta ad avviare i negoziati e che non vede ostacoli all'avvio dei colloqui. Nel suo primo intervento dopo il voto del Regno Unito, Merkel si dice certa che la Gran Bretagna rispetterà il programma e, riferisce la Bbc, si augura che il Paese rimanga un buon partner a conclusione dei negoziati il cui inizio è previsto il 19 giugno. "Suppongo che la Gran Bretagna, da quanto ho appreso dal primo ministro, voglia attenersi al piano sui negoziati. Noi vogliamo negoziare rapidamente, vogliamo attenerci alla scadenza e a questo punto non credo che nulla che possa suggerire che questi negoziati non possano iniziare come è stato concordato".

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