Elezioni Uk, l'Udp sostiene May. Chi sono gli unionisti nordirlandesi

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Arlene Foster, leader del Dup nordirlandese (Getty Images)

Gli unionisti nordirlandesi pronti a collaborare con la premier britannica. Lo scenario: con i propri 10 seggi sostenere l’esecutivo dall'esterno sulla base di un rapporto di "fiducia"

Theresa May, che alle elezioni nel Regno Unito ha perso la maggioranza, formerà un nuovo governo grazie all'appoggio del Partito unionista democratico (Dup). Dopo aver incrementato la presenza dei propri rappresentanti (da 8 a 10) nella futura assemblea legisltiva britannica, il Dup ha acconsentito a formare il nuovo esecutivo con i Conservatori che porterebbe in dote dieci deputati, consentendo di superare appena la soglia dei 326 seggi. Lo ha confermato la leader dei Tory parlando a Downing Street dopo aver incontrato la regina Elisabetta.

Dup: possibile dare stabilità al paese

"Abbiamo parlato con Theresa May questa mattina, approfondiremo con i Conservatori per esplorare la possibilità di portare stabilità alla nostra nazione in questo tempo di grandi sfide", afferma la leader del Democratic Union Party, Arlene Foster, durante una conferenza stampa.

 

La storia del Dup

Noto come Democratic unionist party, venne fondato come formazione politica di stampo protestante da Ian Paisley il 30 settembre 1971. Insieme al Partito unionista dell'Ulster rappresenta una delle due forze lealiste più grandi dell'Irlanda del Nord. E cioè intenzionate a far restare questa parte del Regno Unito legata al resto del Paese. Presieduto dal primo ministro dell'Irlanda del Nord, Arlene Foster, il Dup è una forza sostanzialmente conservatrice schieratasi apertamente al fianco della premiership di Theresa May durante l'ultima legislatura. Una posizione che dopo i colloqui di ieri notte, ha finalmente portato a un accordo che consentirà ai Tory di raggiungere quo 326 seggi e ottenere la maggioranza parlamentare.

L'effetto dell'affermazione del Dup sulla Brexit

Le attuali elezioni hanno anche registrato l'avanzata degli indipendentisti cattolici nordirlandesi dello Sinn fein (passati da 3 a 7 seggi) e dell'unionista indipendente Sylvia Hermon, che ha lasciato il suo ex partito Ulster Conservatives and unionists contestando proprio la linea filo-tory. L'Irlanda del Nord è divisa a metà sulla questione Brexit: al referendum del 2016 il 56% della popolazione ha votato per il “Remain” nell'Unione, risultato che al tempo portò il Sinn fein a chiedere l'unificazione delle due Irlande e la permanenza in Europa. Oggi però il peso politico è a favore del Dup che se da una parte continua a rigettare le accuse di chi lo indica come il fautore di una “hard Brexit” volta a staccare anche il Nord Irlanda dal mercato unico, dall'altra si dice possibilista circa la possibilità di studiare un modo per avere una zona di libero mercato creata ad hoc. Insomma, una "soft Brexit". Sembra essere questa la contropartita che i 10 nuovi parlamentari unionisti potrebbero chiedere a Theresa May in cambio del loro appoggio alle politiche di governo e alla stabilità di un Paese uscito diviso più che mai dalla tornata elettorale.

"Antiabortisti e omofobici": le critiche dei media progressisti

Una rigida politica antiabortista, contrarietà ai matrimoni omosessuali, negazione dei cambiamenti climatici, a favore di un'uscita dura e veloce dall'Unione Europea. Sono alcuni dei caratteri più “spigolosi” del nuovo alleato di Governo del premier Theresa May, il Dup, Democratic Unionist Party. Alcuni quotidiani progressisti britannici come il Guardian e Independent hanno dedicato un profilo decisamente critico nei confronti dei futuri alleati dei Tories. Tra gli scivoloni più odiosi quello Ian Pasley jr, figlio del fondatore del partito, Ian Pasley, che ha definito l'omosessualità “immorale, offensiva e odiosa”, ha spiegato l'Independent, aggiungendo che il partito nordirlandese aveva messo in piedi una campagna dall'eloquente slogan “Salviamo l'Ulster da Sodoma”. Il partito, inoltre, si oppone nettamente ai matrimoni tra persone dello stesso sesso ed è contrario alla legislazione sull'aborto: “Non voglio che l'aborto sia liberamente praticabile in Inghilterra”, ha detto la leader Arlene Foster al Guardian lo scorso anno. Il Dup è su posizioni non certo ambientaliste riguardo al tema dei cambiamenti climatici ed è contrario ad ogni finanziamento o agevolazione per le energie rinnovabili. Il partito Nord Irlandese, spiega l'Independent, conta nelle sue file un numero considerevole di 'creazionisti': persone che non credono alla teoria evoluzionista di Darwin ma a un creatore divino di tutti gli esseri viventi e dell'universo. In campo europeo, ha condotto una campagna molto forte per il 'leave' al referendum dell'anno scorso sull'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, sostenendo oggi convintamente l'opzione 'hard Brexit', un'uscita dura e veloce dall'Unione Europea. Il Guardian sottolinea infine il carattere 'duro' della leader del partito, Arlene Foster, le cui politiche sono state “molto influenzate” dalle violenze in Irlanda del Nord. Nel 1988, da adolescente, una bomba esplose sul suo scuolabus. Il padre fu ferito da un militante dell'Ira che gli sparò mentre si trovava nella fattoria di famiglia.

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