Trump in Israele: "Possiamo riportare la pace nella regione"

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Il presidente americano è arrivato a Tel Aviv dove è stato accolto dal premier Benjamin Netanyahu e dal presidente Reuven Rivlin: “Uniti contro il terrorismo”. E sull’Iran ha detto: “Non avrà mai armi nucleari”. Poi la visita al Santo Sepolcro con Melania e Ivanka

"Amiamo e rispettiamo Israele, siamo con voi". È iniziata così la visita di Donald Trump in Israele, dove sono previsti incontri sia con il premier Benjamin Netanyahu sia con il presidente palestinese Abu Mazen. Ad accogliere il tycoon all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv c’erano, oltre al primo ministro con la consorte Sarah, il presidente Reuven Rivlin e sua moglie Nehamma, il neo ambasciatore Usa in Israele David Friedman e l'inviato speciale di Trump nella regione, Jason Greenblatt.

“Abbiamo l’opportunità di portare la stabilità”

Trump, oltre a sottolineare "il legame indissolubile" che unisce Stati Uniti e Israele, ha detto di aver trovato nel suo viaggio di questi giorni “nuove ragioni di speranza. Abbiamo un'opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione, sconfiggendo il terrorismo e portando un futuro di armonia e pace”. Il presidente americano, sulla linea del discorso di ieri ai leader musulmani, ha poi aggiunto: “Durante questa visita noi punteremo ad una cooperazione sempre maggiore nella lotta al terrorismo e alla sua ideologia malvagia”.

Netanyahu: “Israele cerca la pace”

"Grazie per la sua storica visita in Israele che avviene nella sua prima missione all'estero", ha detto il premier Benjamin Netanyahu, ribadendo che "Israele cerca la pace" e, accennando al volo diretto tra Riad e Tel Aviv di Trump, ha aggiunto: "Spero che anche un giorno il premier di Israele possa volare da Tel Aviv a Riad con un volo diretto".

Trump: “Niente armi nucleari all’Iran”

Trump poi, nell’incontro con il presidente Rivlin, è tornato a parlare dell’Iran: "Usa e Israele possono dichiarare ad una voce che all'Iran non sarà mai, mai, mai concesso di avere un’arma nucleare. L'Iran deve smettere di addestrare e finanziare i gruppi terroristici e le milizie". E, riferendosi al suo viaggio in Arabia Saudita, ha aggiunto: “Molti leader musulmani hanno espresso la loro determinazione nella volontà di aiutare a mettere fine al terrorismo e alla diffusione della radicalizzazione. C'è una crescente consapevolezza tra i vostri vicini arabi di avere una causa comune con voi su questa minaccia posta dall'Iran". E sulla questione israelo-palestinese ha detto: "Re Salman pensa in modo intenso e, posso dirvelo, gli piacerebbe molto vedere la pace tra israeliani e palestinesi".

Rivlin: “Possiamo collaborare per un futuro migliore”

''Ci rallegra molto che la nostra principale potenza alleata riconosca l'importanza di Gerusalemme per il popolo ebraico'', aveva detto Rivlin riferendosi al fatto che la visita di Trump coincide con i festeggiamenti israeliani indetti per il 50esimo anniversario della unificazione di Gerusalemme avvenuta con la guerra dei sei giorni. E ha aggiunto: ''Signor Presidente, lei è venuto dall'Arabia Saudita, visiterà il Muro del Pianto e il Santo Sepolcro e poi si recherà in Vaticano. In un unico viaggio visiterà i Luoghi Santi più santi all'islam, all'ebraismo e al cristianesimo. Ogni religione ha una fede diversa, ma tutti preghiamo lo stesso Dio. Noi possiamo collaborare per un futuro migliore, e dobbiamo farlo assieme''.

La visita al Santo Sepolcro

Dopo l’incontro con Rivlin, Trump, la moglie Melania, la figlia Ivanka e il genero Jared Kushner sono andati a visitare il Santo Sepolcro nella Città Vecchia di Gerusalemme. Il presidente, giunto alla Porta di Giaffa in auto, ha poi proseguito a piedi per circa 400 metri scendendo nelle vie del mercato nel Quartiere cristiano. Tutti i negozi sono stati chiusi. Ad accogliere Trump sulla piazzetta antistante il luogo sacro ai cristiani c'erano i rappresentanti delle chiese cattolica, con il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, armena e greco-ortodossa. Lungo l'itinerario hanno vigilato sul presidente circa 750 agenti con cecchini sui tetti e elicotteri in volo sulla zona. Sono previste anche una visita al Muro del Pianto e, domani, a Yad Vashem, il Mausoleo della Memoria a Gerusalemme.

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