Dopo aver aperto a una trattativa con gli Stati Uniti, Pyongyang è tornata a sfidare le sanzioni Onu lanciando un missile balistico che ha percorso 700 km. L'ambasciatrice Usa all'Onu: "Paranoici". Allarme Ue: "Minaccia a pace mondiale". Gentiloni: "Serve diplomazia"
La Corea del Nord, dopo aver aperto ad una possibile trattativa con gli Usa di Donald Trump, è tornata a sfidare le sanzioni Onu lanciando alle 6,30 del mattino ora di Seul (le 23,30 ora italiana) un missile balistico che ha percorso 700 km per circa 30 minuti di volo prima di cadere nel Mar del Giappone. Lo riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap citando fonti dei vertici militari di Seul. Per l'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley, il lancio è legato allo "stato di paranoia" del leader Kim Jong-Un dopo le recenti elezioni in Corea del sud.
Sfida al nuovo presidente sudcoreano
Il lancio oltre a rappresentare una ennesima sfida agli Usa e all'Occidente, e al sempre piu riluttante alleato cinese, sarebbe anche una sfida all'appena eletto presidente sudcoreano, Moo Jae-in, più morbido nei confronti di Pyongyang, rispetto ai suoi predecessori. Il lancio, ha commentato Moo Jae-in, è "una chiara violazione delle risoluzioni dell'Onu" e "una grave minaccia alla sicurezza regionale”. Seul, ha detto Moon nel Consiglio sulla sicurezza nazionale, tratterà in modo risoluto "le provocazioni per assicurare che non ci siano errori di calcolo".
Protesta formale di Tokyo
Negli stessi minuti il governo di Tokyo ha espresso una protesta formale per il lancio del missile, definendo l'atto "assolutamente inaccettabile". "I ripetuti lanci di missili dalla Corea del Nord costituiscono una grave minaccia per il nostro Paese e sono una palese violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite" ha detto il premier nipponico Shinzo Abe, ribadendo che il governo di Tokyo continuerà a lavorare con gli Stati Uniti e la Corea del Sud per garantire la sicurezza dei propri confini.
Usa: "Mosca non può essere contenta"
Per l'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley, il lancio del missile balistico è legato allo "stato di paranoia" del leader Kim Jong dopo le recenti elezioni in Corea del sud. Gli Usa, ha aggiunto in una intervista a Abc, continueranno a "mettere sotto torchio" la Corea del Nord con la pressione internazionale e possibili nuove sanzioni. E mentre il presidente sudcoreano ordinava alle forze armate di rafforzare la vigilanza e l'attenzione sugli scenari possibili in base alla robusta alleanza con gli Usa, proprio dalla Casa Bianca è arrivata la dichiarazione ufficiale che allarga lo scenario a Mosca. Il presidente Donald Trump "non può immaginare che la Russia sia contenta" del test, in quanto il missile è caduto molto vicino al territorio russo. Immediata la replica di Mosca: il missile balistico lanciato dalla Corea del Nord "non ha causato pericoli per la Federazione russa" dichiara il ministero della Difesa russo, precisando che i propri sistemi di rilevamento hanno monitorato il razzo "per i 23 minuti del volo prima che cadesse nella parte centrale del Mare di Giappone (a circa 500 chilometri dalla Russia)".
Cina e Russia: cerchiamo soluzione politica
Cina e Russia da parte loro dicono di cercare una "soluzione politica" sulla Corea del Nord. Ad affermarlo il presidente cinese Xi Jinping che ha incontrato il capo del Cremlino Vladimir Putin a margine del "Belt and Road Forum for International Cooperation" in corso a Pechino. I due Paesi, impegnati a trovare "soluzioni politiche sul conflitto in Siria e la questione nucleare della Corea del Nord", hanno sempre svolto, ha detto Xi nel resoconto dell'agenzia Nuova Cina, un "ruolo di equilibrio" per stabilità della pace regionale e globale.
Incontro a Pechino tra le delegazioni di Nord e Sud Corea
E a margine del Forum di Pechino si è tenuto anche un breve incontro tra le delegazioni di Sud e Nord Corea. Park Byeong-seug, a capo della rappresentanza di Seul, ha riferito che nel colloquio con Kim Yong-jae, ministro dell'Economia estera di Pyongyang, ha espresso forte condanna e preoccupazione per il missile lanciato questa mattina. Pur se breve, scrive la Yonhap, l'incontro ha toccato vari argomenti. Park, senza dare dettagli, ha detto di aver percepito che il Nord stia guardando a un summit con Seul.
Gentiloni: "Soluzione diplomatica, importante il ruolo del G7"
Al Forum partecipa anche il premier italiano Paolo Gentiloni: "La risposta credo che debba venire puntando sulla diplomazia", ha detto Gentiloni, ricordando che "l'Italia ha un ruolo particolare essendo presidente del comitato Onu per le sanzioni alla Corea del Nord". "E' un problema serio per la stabiità e la sicurezza a livello globale e io sono convinto che anche il prossimo G7 darà un contributo, in amicizia, a risolvere questa questione".
Protestano anche Ue e Nato
Il lancio da parte della Corea del Nord di un nuovo missile balistico costituisce "una minaccia per la sicurezza e la pace internazionale", si legge in un comunicato della Nato diffuso oggi da Bruxelles. Dello stesso tono anche una dichiarazione di un portavoce della Ue che ha accusato Pyongyang di "aggravare e tensioni nella regione in un momento in cui servirebbe il contrario".