Malesia, sequestro di corni di rinoceronte da 3,1 milioni di dollari

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Le autorità doganali mostrano il materiale confiscato (Getty Images)
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All'aeroporto di Kuala Lumpur è stato intercettato materiale per un peso complessivo di circa 51,4 chilogrammi. I reperti proverrebbero dal Mozambico

Oggetti di un traffico illecito che mette ulteriormente a repentaglio la sopravvivenza di animali già a rischio di estinzione. Sono i 18 corni di rinoceronte sequestrati dalle autorità locali mentre transitavano presso il Kuala Lumpur International Airport, in Malesia: in base alle stime effettuate il materiale confiscato ha un peso complessivo di circa 51,4 chilogrammi per un valore di mercato che si aggira sui 3,1 milioni di dollari.

 

Provenienza africana - Secondo la ricostruzione degli inquirenti i corni proverrebbero dal Mozambico e sarebbero giunti in Malesia via Doha (Qatar) dopo essere stati imbarcati su un volo della Qatar Airways. I funzionari locali li avrebbero individuati venerdì 7 aprile nel magazzino merci dello scalo asiatico all'interno di contenitori di legno: a confermarlo è stato il direttore doganale dell'aeroporto Hamzah Sundang. Il materiale era accompagnato da documenti che li identificavano come "oggetti d'arte": "L'indirizzo del destinatario era inesistente - ha aggiunto Sundang - e tutta la documentazione usata per la spedizione era falsa". Al momento non è stato ancora effettuato alcun arresto e le indagini stanno proseguendo per verificare la fondatezza dell'ipotesi di contrabbando di merci vietate.

 

Contrabbando da contrastare - Il traffico illecito di corni di rinoceronte è alimentato, soprattutto in Asia, da fatto che questi reperti (come quelli provenienti da altri animali) continuano ad essere molto ambiti in particolare perché legati al confezionamento di medicine tradizionali. A dimostrare come il loro contrabbando prosegua c'è anche un recente sequestro, ancora più imponente di quello effettuato in Malesia, che lo scorso marzo in Thailandia ha portato alla confisca di corni per un valore di 5 milioni di dollari: "I trafficanti stanno modificando le loro rotte per evitare di essere intercettati - ha sottolineato Kanitha Krishnasamy, Senior Programme Manager per il sud-est asiatico del network Traffic che si occupa del fenomeno - e questo caso sottolinea la necessità di vigilanza nell'area del sud-est asiatico".

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