Usa, foto di Marines nude diffuse su Facebook. Aperta un’inchiesta

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(Getty)
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Le immagini pubbicate in un gruppo chiuso, riservato ai militari maschi. Non si sa ancora quanti soldati siano coinvolti, ma il dipartimento della Difesa statunitense sta indagando

Il Pentagono ha aperto un'inchiesta dopo lo scandalo del gruppo Facebook, gestito da alcuni Marines, nel quale venivano pubblicate le foto senza veli di alcune colleghe. Sulla bacheca del gruppo, al quale aderivano oltre 30mila utenti, secondo quanto riporta Revealnews.org, sarebbe stato pubblicato un link che rimandava a immagini di soldatesse nude, accompagnate da frasi aggressive e sessiste. E, in alcuni casi, dai nomi delle ragazze. 

Denuncia partita da Ong - Il gruppo è attivo dal 2015 e riserva l'ingresso ai membri maschi di Marines, Marina militare Usa e britannica. A condividere il link (che rimandava a migliaia di immagini di veterane o militari ancora in servizio) sarebbe stato un Marine in congedo, mentre l'amministratore del gruppo Facebook sarebbe un soldato decorato con il "Purple Heart", riconoscimento assegnato dal presidente degli Stati Uniti a un membro delle forze armate ferito o ucciso sul campo. Non si sa se alcune delle ragazze siano state consenzienti: nella maggior parte dei casi, comunque, sembra si tratti di immagini rubate. The War Horse, l'organizzazione non governativa da cui è partita la denuncia, è riuscita a rintracciare cinque delle soldatesse immortalate: due di loro credono che a diffondere gli scatti sia stato l'ex partner.

Reati giudicati da corte marziale
- Il dipartimento americano della Difesa si sta già muovendo per chiarire i punti oscuri della vicenda: ha confermato la notizia dell'indagine, ma non ha rilasciato ancora dichiarazioni ufficiali. L'Ncis, il servizio investigativo criminale della marina Usa, ha aperto un'inchiesta: in questi casi, i soldati rei di crimini contro i commilitoni vengono giudicati dalla corte marziale.

I guai dei Marines - Dure le parole del sergente maggiore Ronald Green, che non appartiene ai vertici del corpo speciale, ma è il soldato più anziano ancora in servizio. In una mail, Green ha affermato che “nessuna persona dovrebbe ricevere un trattamento simile, in contrasto con i principi dei Marine. Come soldati ed esseri umani dovremmo essere arrabbiati per l'azione di pochi, il cui comportamento è contrario a tutto ciò che noi rappresentiamo”. La frase con cui si chiude il messaggio, però, non sembra relegare i responsabili a un ruolo marginale all'interno del corpo speciale. Maschilismo, violenza e nonnismo tornano infatti abbastanza frequentemente a colpire la reputazione dei Marines: il Pentagono riporta ad esempio ogni anno 6mila segnalazioni di abusi sessuali. Ecco perché Green scrive: “Dobbiamo guardarci allo specchio e decidere se siamo parte della soluzione o parte del problema”.  

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