Arabia Saudita, missile dei ribelli yemeniti cade a 40 km da Riad

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Lo Scud, lanciato dagli Houthi, avrebbe colpito una base militare a ovest della capitale saudita. Secondo il ministero della Difesa di Sanaa, si tratterebbe di un test

Non era diretto contro Riad, ma verso una base militare saudita circa 40 chilometri a ovest della capitale, un missile che i ribelli yemeniti Houthi, alleati dell'Iran, hanno affermato di aver lanciato ieri sera. In precedenza la televisione iraniana PressTv aveva parlato di un attacco su Riad.
Se la notizia fosse confermata, sarebbe comunque la prima volta che i ribelli sciiti Houthi, che due anni fa hanno cacciato l’allora presidente Mansour Hadi dalla capitale Sanaa, riescono a colpire il territorio del loro principale avversario, l’Arabia saudita, alla guida di una coalizione di paesi arabi sunniti che cercano di reinsediare al potere Hadi.

 

"Un missile a 40 km da Riad" – A riferire la notizia del missile sulla capitale saudita Riad era stata Press Tv, un’emittente iraniana che ha citato una dichiarazione dell’esercito Houthi: il missile, uno scud, “ha colpito una base militare saudita a ovest della capitale" e "dimostra che Riad è ben all'interno della gamma di azione dei missili dello Yemen". In un comunicato del ministero della Difesa yemenita, controllato dagli Houthi, si chiarisce però che la base militare colpita dallo Scud sarebbe quella di Mazahimiyah, a circa 40 chilometri da Riad, e si afferma che si è trattato di "un test". Le autorità saudite per ora non confermano l’attacco, parlando di un “meteorite”. Ma i ribelli Houthi, oltre a confermare l’attacco, minacciano «qualcosa di ancora più grande» in arrivo.

 

Yemen nel caos - Lo Yemen è in preda al caos da almeno due anni, da quando i ribelli sciiti cacciarono il presidente Mansour Hadi dalla capitale Sanaa. In seguito, grazie anche al sostegno di una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, Hadi è riuscito a riconquistare parte del territorio, in particolare la regione meridionale dello Yemen. Al momento l’area che desta maggiore preoccupazione è quella orientale, finita sotto il controllo di Al-Qaeda. Il 29 gennaio unità delle forze speciali Usa hanno condotto il primo raid anti-terrorismo ordinato dal presidente Donald Trump nella provincia di Al-Bayda, incontrando però una durissima resistenza: un militare è rimasto ucciso, oltre a numerosi civili tra i quali donne e bambini.

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