Datagate, i colossi del web si ribellano

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Edward Snowden - Getty Images
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Google, Facebook, Twitter e altri grandi della Rete chiedono ai governi riforme alle normative sulla sorveglianza elettronica. Intanto si scopre che anche telefonini e videogame erano spiati. Per il Guardian Edward Snowden è il personaggio dell'anno.

di Raffaele Mastrolonardo

La richiesta è educata ma perentoria: riformare la normativa sulla sorveglienza globale. Mentre emergono nuovi particolari sui programmi di monitoraggio elettronico portati avanti dalla National Security Agency (NSA), i colossi del mondo online hanno deciso di alzare la voce contro l'invasione della privacy di aziende e cittadini. In una lettera inviata via Web ai governanti del globo Google, Microsoft, Aol, Yahoo, Twitter e Facebook hanno chiesto di rivedere in senso più garantista le leggi in materia e di aumentare la trasparenza. La missiva arriva mentre emergono nuove rivelazioni secondo le quali l'intelligence Usa avrebbe praticato uno spionaggio di massa dei telefonini e avrebbe anche infiltrato le comunità di giocatori online. Intanto, il quotidiano inglese The Guardian ha eletto Edward Snowden, la fonte del cosiddetto datagate, uomo dell'anno 2013.

I grandi si ribellano – I colossi del Web, la cui reputazione è stata danneggiata da questa vicenda, hanno dunque trovato una posizione comune nella richiesta ai governi del mondo di riformare le legislazioni che presiedono alle attività di sorveglianza. Nella lettera firmata dai rispettivi vertici le grandi aziende della Rete domandano, fra le altre cose, di porre limiti più specifici alla raccolta di informazioni, di rivedere il sistema di supervisione dell'attività di intelligence per quanto riguarda la sorveglianza e di garantire alle imprese interessate la possibilità di comunicare all'opinione pubblica il numero e la natura delle richieste di accesso ai dati degli utenti da parte delle autorità. “Comprendiamo che i governi hanno il dovere di proteggere i loro cittadini”, scrivono i boss della Silicon Valley. “Ma le rivelazioni di questa estate hanno messo in luce il bisogno urgente di riformare le pratiche si sorveglianza dei governi di tutto il mondo. In molti Paesi la bilancia pende sempre di più in favore dello stato rispetto ai diritti dell'individuo”.

Cellulari e giochi - Queste parole giungono mentre lo scandalo a cui ha dato origine Edward Snowden continua ad allargarsi. Secondo il Washington Post, una delle testate che insieme al Guardian sta pubblicando le inchieste sul datagate, i servizi di intelligence americani monitorano anche i telefonini. La testata con sede nella capitale Usa riferisce che la NSA raccoglierebbe 5 miliardi di dati al giorno sulla localizzazione dei cellulari in tutto il mondo. L'acquisizione delle informazioni avverrebe direttamente dai cavi utilizzati per le trasmissioni mobili e riguarderebbe informazioni come i movimenti degli utenti dei dispositivi e le relazioni tra le persone che li usano.

Videogiochi – Ma gli occhi della NSA non si fermano ai telefonini. A quanto pare, gli interessi dell'intelligence dell'agenzia americana si estendono fino i videogiochi online. Secondo il Guardian, che cita un documento del 2008, gli agenti americani avrebbero infiltrato la community di Xbox Live, la piattaforma di gioco online di Microsoft, popolando di spie videogame e ambienti virtuali come World of Warcraft o Second Life alla ricerca di potenziali terroristi. Nei materiali a cui la testata inglese ha avuto accesso si legge che gli analisti dell'agenzia Usa ritengono le reti di giocatori un'opportunità per le attività di investigazione. Anche se, aggiunge il Guardian, dalle informazioni acquisite dal quotidiano, non emergono evidenze che questa attività abbiamo mai contribuito a scongiurare attacchi terroristici.

Uomo dell'anno - Intanto, Edward Snowden ha ricevuto un riconoscimento per la sua denuncia. L'ex dipendente della Cia è stato infatti eletto dai lettori del Guardian il personaggio più significativo del 2013. E' il secondo anno consecutivo che il tributo va ad un informatore visto che 12 mesi fa analogo onore era toccato a Chelsea Manning il soldato che ha svelato i documenti che hanno portato ai più importanti scoop di Wikileaks. Solo pochi mesi fa, come nota la stessa testata britannica, nessuno aveva sentito parlare di Snowden. Ma l'entità dello scandalo scoppiato per merito suo gli ha dato una notorietà globale. La fonte del datagate, che al momento vive da rifugiato in Russia, è inserito anche nella lista finale dei possibili candidati al titolo di persona dell'anno di Time che verrà scelta l'11 dicembre. Nella competizione riservata ai lettori l'informatore si è preso lo sfizio di surclassare il presidente Obama quanto a preferenze degli utenti. In molti fanno i tifo per lui. Secondo il settimanale New Yorker sarebbe la persona più meritevole della copertina del settimanale.

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