Datagate, Wikileaks: Snowden chiede asilo anche all'Italia

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L'ex tecnico della Cia ha fatto appello a 21 Paesi. Molti governi hanno sottolineato che la domanda presenta anomalie procedurali. Bonino: sul caso risponderemo mercoledì in Parlamento. 

Edward Snowden, la 'talpa' dell'Nsagate, ha presentato richiesta di asilo in 21 Paesi, come annunciato da Wikileaks in un comunicato. Sono in tanti, però, ad aver già respinto la domanda dell'ex agente dell'intelligence Usa (qui l'elenco) che ha svelato come Washington spiasse milioni di persone e che ora sta cercando di mettersi in salvo dalle accuse di spionaggio negli Stati Uniti.
Snowden - che ha chiesto asilo anche all'Italia ("decideremo domani 3 luglio" ha fatto sapere il ministro Bonino")  - ha rinunciato invece all'istanza avanzata alla Russia dopo che il presidente Vladimir Putin gli ha chiesto di smettere "di danneggiare i nostri partner americani".
E mentre un Paese dopo l'altro respinge la richiesta di asilo di Snowden facendo riferimento a ragioni tecniche, il Venezuela ha detto che è ora di smetterla di maltrattare un uomo che ha "fatto qualcosa di molto importante per l'umanità". "Merita la protezione del mondo", ha detto il presidente Nicolas Maduro durante una visita a Mosca. E ha assicurato che prenderà in considerazione la richiesta di asilo di Snowden. Sembra invece tramontata un'analoga richiesta rivolta all'Ecuador, che ha offerto protezione al fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, nella propria ambasciata
londinese
. Anche il Brasile ha fatto sapere che non concederà asilo politico all'ex contractor Usa.

Il caso Datagate è scoppiato all'inizio di giugno quando il quotidiano britannico The Guardian ha riportato le rivelazioni di Snowden secondo il quale l'agenzia di intelligence Nsa, con la quale collaborava, spiava milioni di americani. Indiscrezioni stampa di fine giugno, riferiscono che lo spionaggio avrebbe riguardato anche l'Europa, scatenando una bagarre.

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