Elezioni in Belgio, incubo scissione

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Nelle Fiandre con il 30% dei consensi i separatisti fiamminghi si affermano per la prima volta nella storia come primo partito. In Vallonia hanno vinto invece i socialisti guidati dall'Italo-belga Elio Di Rupo

I separatisti fiamminghi hanno ottenuto una vittoria storica alle elezioni legislative che si sono tenute domenica in Belgio, ma il loro risultato potrebbe rendere più difficile la costituzione rapida di un governo di coalizione che vari un piano di austerity per contenere il crescente debito nazionale.

Secondo risultati quasi definitivi, la N-VA (Nuova Alleanza Fiamminga) è il primo partito nella regione delle Fiandre, e ha ottenuto più voti del Partito socialista, primo partito nella francofona regione della Vallonia.
"La N-VA oggi ha vinto le elezioni", ha detto somenica notte il leader Bart De Wever, 39 anni, salutando i sostenitori. Le proiezioni del Ministero dell'Interno assegnano alla N-VA - favorevole alla separazione del Belgio - 27 seggi alla Camera bassa, uno più del Ps. Ma insieme ai socialisti fiamminghi, il Ps francofono potrebbe rappresentare il primo gruppo parlamentare, ed Elio Di Rupo potrebbe diventare il prossimo premier. De Wewer è riluttante all'idea di diventare il leader di un Belgio unito, e ha detto di essere aperto all'idea di lasciare spazio al primo premier francofono dal 1974, se questo significasse maggiore potere autonomo per le Fiandre: "Non bisogna piacersi per lavorare insieme", ha detto.

In Belgio è la prima volta che un partito separatista ottiene il maggior numero di voti alle elezioni federali. Ma la N-VA non potrà immediatamente iniziare a devolvere i poteri alle regioni che compongono un paese che conta 10,6 milioni di abitanti, e che ospita la sede dell'Unione europea e quella della Nato. "Il Belgio non sta per dividersi, ma è pronto per una riorganizzazione", commenta Marc Swyngedouwn, docente all'Università Cattolica di Lovanio. Il sistema elettorale - che in realtà prevede due distinte elezioni con partiti diversi che concorrono per dividersi il voto degli elettori francofoni e di quelli neerlandofoni - prevede una coalizione di governo sia formata da almeno quattro partiti.

Ora sul paese incombe, se non il rischio della separazione, quello di lunghissimi negoziati di coalizione. Yves Leterme, il cristiano democratico che vinse le elezioni nel 2007 con il programma di dare più potere alle Fiandre, ha impiegato nove mesi per formare una maggioranza composta da cinque partiti, e nel dicembre 2008 si è poi dimesso, per tornare in sella un anno più tardi e convocare infine, nell'aprile scorso elezioni anticipate per l'uscita di un partito fiammingo.
Per gli economisti il Belgio non può permettersi lunghi negoziati, dato che il suo rapporto debito/Pil rischia di superare il 100% quest'anno o nel 2011.
Dal primo luglio il Belgio assumerà anche la presidenza a rotazione della Ue.

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