Banche, come scegliere il conto corrente migliore

Economia
Destreggiarsi tra le varie offerte delle banche non è facile: tante le spese da tenere d'occhio (Fotogramma)
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Una guida per destreggiarsi tra i consigli delle associazioni dei consumatori, in attesa che il sito Comparaconti.it riapra nel 2018: ecco le regole da seguire nella sottoscrizione di un nuovo contratto

La scelta della banca cui affidare i propri risparmi è una questione spinosa e il confronto tra i diversi conti correnti offerti non è facile, soprattutto dopo la sospensione dello storico sito Comparaconti.it, che permetteva a tutti gli utenti di confrontare le diverse offerte e scegliere la migliore. Per capire quali siano i parametri da valutare ci si può comunque affidare alle direttive delle associazioni dei consumatori.

Il conto corrente migliore

Il conto corrente – dall'"Abc" di Altroconsumo – è "un contratto tra la banca e il cliente in base al quale l'istituto offre al correntista, in cambio del deposito di denaro, un insieme di servizi di pagamento, d'incasso, di addebito e accredito". Il migliore – questo il primo suggerimento condiviso da tutte le associazioni – è quello che risponde alle proprie esigenze: ovvio, perché le necessità di un giovane non sono le stesse di un pensionato. Fatte le dovute distinzioni, però, ci sono conti correnti più o meno convenienti, oltre ad alcuni aspetti da non tralasciare al momento della sottoscrizione di un contratto.

Spese fisse e variabili

Per la scelta del proprio conto corrente – secondo quanto consiglia sempre Altroconsumo – "non bisogna basarsi solo sul canone mensile o sul tasso d'interesse, ma occorre valutare il costo totale annuo del conto": una spesa data dalla differenza tra gli interessi attivi sulle giacenze, se previsti, e i costi legati alle operazioni fatte dal correntista nel corso dell'anno. Per avere contezza dei costi variabili occorre consultare l'Isc, l'Indicatore sintetico di costo predisposto dalla Banca d'Italia (e qui riportato da Banca Etica). Come suggerito da Adoc, "prima di aderire a un'offerta è importante chiedere alla banca tutti i costi connessi", ad esempio le spese per la registrazione sul conto di ogni operazione, le commissioni per l'esecuzione dei singoli servizi, i canoni delle carte di credito e del bancomat". Inoltre ci sono dei costi fissi, come l'imposta minima di bollo (34,20 euro) pagata allo Stato, che, nel caso in cui sia previsto anche un deposito titoli, aumenta in base all'importo del deposito stesso.

Conti online più convenienti

Da quest'anno, la comparazione dei conti correnti è diventata più difficile, dopo la chiusura del sito Internet Comparaconti.it, supervisionato dall'Abi (Associazione Bancaria Italiana), a causa della direttiva europea in vigore da aprile – la cosiddetta Pad (Payments Account Directive) – e la successiva Legge sulla concorrenza che di fatto ne ha rinviato al 2018 l'eventuale riapertura. Online ci sono però diverse piattaforme che comparano le offerte delle banche, e una di queste – SuperMoney – è stata utilizzata dal Movimento Difesa del cittadino, che simulando un profilo utente di 35enne con 4mila euro, disposto ad accreditare lo stipendio e alla ricerca di una carta di credito, ha stilato un podio dei conti correnti più convenienti: Fineco (Gruppo Unicredit), CheBanca! e Webank (Bipiemme). Tutte banche online, che di solito offrono tassi d'interesse buoni e non hanno spese per le operazioni. E che, a detta delle associazioni, sono sicure a patto di seguire alcune precauzioni. I risultati sono in linea con l'indagine del 2016 di Altroconsumo in cui un campione di più di seimila intervistati promuoveva quattro conti web: Conto corrente Arancio (Ing Direct), Iw Bank (Gruppo Ubi) oltre ai già citati Fineco e Webank.

Altri conti remunerativi

Tra gli altri conti correnti più utilizzati, Sos Tariffe ne suggerisce alcuni più convenienti di altri: il Bnl Revolution (Gruppo BNP Paribas) ha canone gratuito se si utilizza il canale online (6,90 euro al mese con operazioni allo sportello, ma per i giovani con meno di 27 anni è gratuito), i prelievi non hanno costi (alcune banche fanno pagare se si prelva da altri Atm) e la carta di credito è gratis il primo anno; il conto Barclays offre un rendimento netto del 3% lordo per 12 mesi, uno dei più remunerativi del mercato, è inoltre senza canone con operazioni gratis online e allo sportello, assegni e bancomat senza costi (si paga però l'imposta di bollo); Unicredit offre infine i conti Genius che, usando canali alternativi allo sportello, permettono di avere agevolazioni e di risparmiare.

Gli ultimi consigli

Per ridurre ulteriormente i costi dei conti correnti tornano utili i consigli di Adiconsum, che suggerisce ad esempio di "tenere aperto un unico conto", eliminare la carta di credito se non utilizzata ed eventualmente "aprire un conto a pacchetto, che preveda cioè un certo numero di operazioni piuttosto che pagare per ogni singola operazione". Anche andare in rosso non è consigliabile, perché i tassi applicati sugli scoperti sono sempre alti, come suggerito tra gli altri dall'Unione nazionale consumatori. Che aggiunge un altro paio di raccomandazioni: attivare il servizio Internet sia per la ricezione dell'estratto conto (per evitare le spese postali) sia per l'home banking e "contrattare", magari fissando un appuntamento con il direttore dell'istituto. Infine, da tenere a mente: "Chi vuole chiudere il conto corrente lo può fare in qualsiasi momento senza che gli vengano applicate le spese di estinzione" così come nel caso in cui le condizioni del conto cambino "il correntista deve essere avvisato dalla banca almeno 30 giorni prima che siano operative le nuove condizioni e ha 60 giorni di tempo per recedere dal rapporto senza spese di chiusura".

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