Decine di siti e pagine Facebook collegate tra loro per un pubblico potenziale di oltre 4 milioni di seguaci: sono i numeri del network che da due anni produce contenuti virali. Social Democracy, lo speciale di Sky TG24. Parte 1 e parte 2
Sono questi i contenuti che “piacciono alla gente” su Facebook e con cui è possibile anche “tirare a campare” sfruttando i meccanismi acchiappa-click del social network. Parola di Francesco Gangemi, ex-carpentiere che, per far fronte alla crisi degli ultimi anni, si è inventato un nuovo lavoro: gestore di siti web collegati a pagine Facebook da migliaia di follower, in grado di fruttare anche 1.000 euro al mese. Una rete gestita da una normale postazione Internet all’interno di un’altrettanto normale abitazione di Taurianova, cittadina dell’entroterra calabrese che spesso fa notizia per questioni legate alla criminalità organizzata. Gangemi non opera da solo: insieme a lui ci sono altri concittadini che gestiscono un network di 50 pagine Facebook e oltre 40 siti web (di cui attualmente attivi 8, ma il ricambio è frequente anche sul social network). Il tutto senza essere “maghi del computer” o esperti di marketing digitale. Anzi: i siti sono stati registrati da persone che svolgono (o svolgevano) lavori normalissimi, come il barista, il muratore, l’idraulico o l’estetista.
Sky TG24 ne ha intervistati alcuni. Gangemi ha spiegato ai nostri microfoni che "sono tutti figli miei. Però qualcuno ha cominciato a deviare (...) e ci ha screditato un pochino tutti". E, cioè, alcuni dei siti hanno iniziato a pubblicare notizie dichiaratamente false, una linea che Francesco Gangemi dice di disdegnare. Motivo per cui, al momento a Taurianova sarebbero attivi diversi network.
Taurianova come Veles in Macedonia
Questa redazione virtuale con base a Taurianova ogni giorno condivide centinaia di notizie destinate a diventare virali, spesso riuscendo a superare le centinaia di migliaia di interazioni su Facebook. Questi risultati sono ottenuti non solo grazie a titoli e contenuti acchiappa-click, ma anche grazie al rilancio incrociato su diversi siti web e pagine Facebook apparentemente divertenti o più schierate. Un modo di operare che ricorda da vicino il caso di Veles, paesino della Macedonia da dove sono partite le notizie false più condivise in assoluto durante la campagna elettorale statunitense del 2016. In quel caso a realizzarle erano un gruppo di ragazzini che sfruttavano i trucchi click-baiting su Facebook per generare entrate pubblicitarie a distanza.
Anche nel caso di Taurianova il meccanismo alla base è lo stesso. Con risultato in grado di fare concorrenza alle più note testate giornalistiche e così generare anche qualche introito pubblicitario.
Elezioni e referendum: notizie (false) da migliaia di like
I siti della galassia Taurianova pubblicano in maniera intensiva centinaia di notizie al giorno, spesso copiate e incollate da altri siti o inventate di sana pianta. In alcuni casi, riescono anche a ottenere risultati migliori rispetto alle più note testate giornalistiche che hanno intere redazioni alle spalle. E’ il caso della notizia falsa su Luciana Littizetto che annunciava di ritirarsi dalla televisione in caso di vittoria del no al referendum costituzionale del 2016: pubblicata da News-Italys.com è risultata come la terza più condivisa in assoluto durante il periodo referendario (fonte Pagella Politica). Dietro a quel dominio (ora non più attivo) c’era Agostino Ruggiero, giovane barista di Taurianova che ora gestisce un nuovo sito (Oltrenews.com) e diverse pagine da centinaia di migliaia di follower su Facebook, come “Solo Italiani” o “Web Italiani”.
La storia si è poi ripetuta durante le ultime elezioni nazionali, quando tra le notizie false con maggiori condivisioni online troviamo di nuovo alcuni siti web gestiti da Taurianova: è il caso di InformazioneLibera.agency o, ancora, di Tg-News24 che ha rilanciato una “scandalosa dichiarazione di Padoan” smentita ufficialmente dall’ex ministro.
Stranieri al centro
Ma al di là delle elezioni, i siti gestiti da Taurianova raggiungono i risultati migliori soprattutto su temi specifici, come quello dei migranti. Spesso senza per forza condividere notizie false, ma semplicemente cambiando piccoli dettagli o riproponendo alcuni fatti fuori contesto. Ecco allora che una notizia autentica dell’agosto 2017 sulla sindaca di Senago che preferisce dare la casa agli italiani del suo paese rispetto ai migranti, viene riproposta in piena campagna elettorale (senza specificare la distanza temporale) da Tg-News24.com. Risultato: la condivisione genera oltre 244.000 interazioni su Facebook, il numero di più alto in assoluto nell’ultimo anno sul tema immigrazione (dati Buzzsumo). Un dato superiore a quello di testate più note come Il Giornale (al secondo posto con questa notizia in parte falsa), la Repubblica (al terzo posto) o La Stampa (al quarto posto).
Le prime segnalazioni
Diversi fact-checker italiani da tempo hanno segnalato alcuni di questi siti web e le persone che ci stanno dietro. News-Italys si trova nella black-list del sito Bufale.net e Butac.it. Lo scorso gennaio il blogger David Puente ha mappato parte dei siti e pagine Facebook gestiti da Agostino Ruggiero e suo fratello Girolamo. Sempre Puente ha poi ricostruito alcuni dei siti web e delle pagine Facebook riconducibili a Massimo Asciutto.
Ma fino ad ora non è mai emerso il filo rosso che unisce tutti questi domini e individui: un network organizzato di siti e pagine Facebook con base in un piccolissimo paesino del sud Italia, Taurianova.
Il network calabrese
E' possibile mappare l'esistenza di questo network anche a partire dai diversi elementi che accomunano questi siti web: il nome di chi ha registrato il dominio (Whois); il codice dell’account pubblicitario utilizzato (ca-pub); il codice di analisi del traffico (UA); il rimando sistematico alle stesse pagine Facebook; l’utilizzo di template grafici sempre simili; il ricorso a indirizzi email simili. Mettendo insieme tutti questi elementi, siamo riusciti a ricostruire una rete di siti web e pagine Facebook con un seguito potenziale di circa 5 milioni di follower su Facebook.
Nell’intervista a SkyTg24.it Gangemi ha spiegato che dietro al suo network lavorano diverse persone, alcune delle quali risultano intestatari di alcuni siti web. I proventi pubblicitari vengono poi suddivisi in percentuale, in base a chi è riuscito a generare più traffico, come si può vedere nell’immagine sotto.
In una versione precedente di questo articolo erano state erroneamente attribuite ad altri le dichiarazioni rilasciate da Francesco Gangemi.
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