Le altre ipotesi di reato sono lesioni colpose e disastro colposo, per non aver impedito crollo di una palazzina di piazza Sagnotti che causò 7 vittime dopo il sisma dell'agosto 2016. “Estraneo ai fatti”, commenta. Solidarietà da Decaro (Anci): "Basta sindaci bersaglio"
Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Rieti per omicidio colposo, per il crollo di una delle tre palazzine di piazza Sagnotti, che provocò sette vittime in seguito al sisma del 24 agosto 2016 (LO SPECIALE). Con lui sono indagate altre sette persone tra tecnici e funzionari pubblici a cui la Procura contesta di non aver impedito il crollo dell'edificio con "condotte commissive e omissive". Il primo cittadino: "Sono estraneo rispetto ai fatti contestati, ma mi preme osservare che tale atto mi è stato notificato casualmente a 22 giorni da una importante tornata elettorale che mi vede coinvolto in prima persona: le elezioni regionali del Lazio del prossimo 4 marzo". Il crollo delle altre palazzine di piazza Sagnotti provocò complessivamente 19 vittime.
Pirozzi: “Sono coindagato, sottolineo la mia estraneità”
“Risulto attualmente coindagato in una vicenda risalente al 2009 - ha scritto Pirozzi in una nota - in merito alla quale evidenzio, sin d'ora, la mia estraneità. Mi addolora profondamente essere coinvolto in un procedimento scaturito a seguito della morte di tanti cari amici derivante da una ordinanza del Sindaco che mi aveva preceduto e dalla tempistica con cui la Procura ha inteso intervenire in questo caso. E non in altri".
“L’attacco alla Procura”
Il primo cittadino insiste anche sulla vicinanza delle elezioni del 4 marzo: "Non posso esimermi dall'evidenziare che questo trattamento non è stato riservato dalla medesima Procura di questa Repubblica ad altri candidati al consiglio regionale del Lazio, appartenenti ad altra coalizione, i quali, pur risultando indagati ormai da anni, sono ancora in attesa di una pronuncia da parte dell'Organo inquirente". Inoltre, aggiunge Pirozzi, “la stessa Procura reatina pur avendo da diversi mesi anticipato alla stampa nazionale le proprie intenzioni di avanzare una richiesta di archiviazione nel procedimento penale sul caso della scuola ‘Romolo Capranica’ di Amatrice, non ha avuto la medesima prontezza nel formalizzare le proprie determinazioni. Ad oggi, infatti, non risulta essere stata avanzata l'istanza al Giudice per le indagini preliminari".
Anci: "Basta sindaci bersaglio". Zingaretti: "Garantista con tutti"
Un messaggio di sostegno a Pirozzi è arrivato da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci: "È il momento di dire basta: non è possibile che il sindaco, solo perché è il terminale più esposto delle istituzioni democratiche, quello che i cittadini conoscono direttamente e al quale affidano le loro preoccupazioni più serie nei momenti più gravi, diventi personalmente bersaglio, sia colui che, personalmente, risponde per gli effetti di qualsiasi calamità. A Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, va la mia sincera solidarietà e quella dei Comuni". "Garantista sempre e con tutti. Auguri a Sergio, saprà dimostrare la sua estraneità", è invece il messaggio di Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, in una nota.
Gli altri indagati
Oltre al sindaco di Amatrice, che è candidato alle Regionali del Lazio con una lista civica, risultano indagati anche il geometra, in qualità di progettista e di direttore dei lavori, quattro tra tecnici e dirigenti del Genio civile di Rieti, il comandante della Polizia Municipale di Amatrice e il responsabile dell'Ufficio tecnico dello stesso Comune. A tutti, nell'avviso di conclusione delle indagini, la Procura di Rieti contesta i reati di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose.
Le accuse
I pm Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti contestano agli indagati di non aver impedito il crollo dell’edificio "in cooperazione colposa tra loro, nelle rispettive qualità e con le condotte commissive e omissive”. In particolare, secondo la Procura di Rieti, Pirozzi avrebbe consentito "il rientro, nonché la permanenza fino al 24 agosto, nelle proprie abitazioni degli inquilini dell'edificio sebbene non avesse revocato l'ordinanza di sgombero emessa il 16 aprile del 2009 dal suo predecessore, né fosse stata ripristinata dal Comune l'agibilità dell'edificio". L'ordinanza di sgombero fu emessa in seguito al sisma de L'Aquila del 2009 dall'allora sindaco di Amatrice, Carlo Fedeli.
"Gravi errori nella ristrutturazione della palazzina"
Secondo gli inquirenti, dopo essere stata sgomberata la palazzina ex Ina-casa fu oggetto di un intervento di ristrutturazione sulla base di un progetto che conteneva "gravi errori", un "indicatore di rischio inattendibile e non realistico" e un "errato coefficiente di vulnerabilità sismica addirittura superiore a 1". "Come se l'edificio - scrivono gli inquirenti - progettato e realizzato (ante 1950) con vecchie normative ormai superate, fosse addirittura adeguato rispetto alle norme tecniche del 2008". Ma così non era, avrebbero evidenziato le indagini, in quanto la ristrutturazione si limitò a una "scucitura/smontaggio della muratura in pietra che risultava 'spanciata' dopo il sisma de L'Aquila" senza collegamenti, ad esempio rinforzando i solai con "barre d'acciaio".
L'inchiesta
L'inchiesta della Procura di Rieti riguarda più precisamente il crollo di una delle tre palazzine di piazza Augusto Sagnotti, quella ex Ina-casa (il piano di edilizia residenziale pubblica italiano del Dopoguerra) al civico 1, in cui la notte del sisma del 24 agosto 2016 persero la vita sette persone e ne rimasero ferite altre tre. Per il crollo delle altre due palazzine, ex Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari), che causò 19 vittime, risultano indagati dal luglio dello scorso anno cinque tra ex responsabili di ditte, collaudatori e un ex assessore del Comune.