Il ministro Orlando alla scuola Falcone dello Zen: "Lo Stato reagisce"

Cronaca
Il ministro della Giustizia depone un mazzo di fiori sotto la statua di Falcone (LaPresse)
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Il guardasigilli ha visitato l'istituto del quartiere di Palermo dove è stata decapitata la statua del giudice ucciso dalla mafia: "Dobbiamo dare risposta anche contro atti vandalici che rischiano di passare inosservati". La preside: "Non siamo più soli"

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha fatto visita alla scuola Falcone nel quartiere Zen di Palermo, la stessa in cui nei giorni scorsi è stata decapitata la statua dedicata al giudice assassinato nella strage di Capaci del 1992. Il ministro ha deposto un mazzo di fiori sotto la foto di Falcone che si trova al posto della statua che al momento è in fase di restauro.

Orlando: "Qui per manifestare presenza dello Stato"

"La cosa importante è essere qui per manifestare la presenza dello Stato e del governo", ha precisato Orlando. "Lo Stato reagisce anche a piccoli segnali simbolici", ha ricordato il ministro mentre parlava nell’aula magna, "dobbiamo dare risposte anche contro gli atti vandalici che rischiano di passare inosservati in Italia. La mafia non ha vinto ma non è stata sconfitta. Si deve aprire una grande questione meridionale per contrastare questo infame ascensore sociale che è la criminalità organizzata". Ad accogliere il guardasigilli, anche la preside della scuola, Daniela Lo Verde. "Accanto al dolore e alla sofferenza provati, adesso c’è la consapevolezza di non essere più soli", ha detto il dirigente scolastico, "lo Stato, a partire dall'amministrazione comunale fino al Governo, ci sta supportando e ci sta incoraggiando a continuare il lavoro che portiamo avanti ogni giorno. E i risultati si vedono". Ricordando quanto accaduto alla statua del giudice, Lo Verde ha raccontato che vederla decapitata "è stato un momento di grande dolore e sofferenza che stiamo provando a metabolizzare. Ma non ci arrendiamo e andiamo avanti". 

Gli atti vandalici

La statua di Falcone era stata danneggiata nella mattinata del 10 luglio. Dopo che erano stati staccati la testa e parte del busto, questi sono stati usati come ariete contro il muro dell'istituto scolastico. Tre giorni dopo, davanti all'edificio era stato trovato un uccello decapitato che gli inquirenti hanno interpretato come un messaggio intimidatorio. La scuola era già stata vittima di raid vandalici. Sempre il 10 luglio, inoltre, era stato bruciato anche un cartellone che ritraeva il giudice. Il manifesto era posizionato davanti ai cancelli della scuola Alcide De Gasperi. Il premier Gentiloni aveva commentato così quanto accaduto: "Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria".

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