Indesit, corteo a Fabriano per il lavoro: "Non ci fermeremo"

Cronaca

I dipendenti del gruppo protestano contro il piano di riorganizzazione della società che prevede 1.425 esuberi. Il primo cittadino della città marchigiana a SkyTG24: "Qui viviamo a pane e elettrodomestici, aspettiamo risposte"

"I lavoratori dell’Indesit anche se amareggiati non sono rassegnati, non ci fermeremo finché non avremo qualche spiraglio". Così ai microfoni di SkyTG24 uno dei tanti dipendenti del gruppo, in corteo oggi 12 luglio a Fabriano contro il piano di riorganizzazione di Indesit Company presentato il 4 giugno e che prevede 1.425 esuberi.

Alla manifestazione, unita auno sciopero generale di otto ore, partecipano tutti i lavoratori degli stabilimenti Indesit italiani: Fabriano, Comunanza e Caserta (una quindicina i pullman giunti stamattina presto dalla Campania). Ma ci sono anche le tute blu delle aziende metalmeccaniche di Fabriano, delegazioni di grandi gruppi come Whirlpool, Electrolux, oltre all'adesione delle categorie produttive.   

"Anche nei semplici cittadini c’è fortissima preoccupazione sul futurno, la gente vuole capire" dice a SkyTG24 il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. "Qui viviamo a pane e elettrodomestici, ci aspettiamo ci sia una prospettiva per questa città e la deve dare la azienda".



Momenti di tensione ma finora senza incidenti quando un gruppo di manifestanti, secondo i sindacati appartenenti ai centri sociali,  ha tentanto di entrare negli uffici della Indesit a Fabriano forzandone l'ingresso, pero poi essere respinti dalla polizia. "Fuori i violenti e chi non sa cosa significhi lottare per il lavoro" l'appello di molti lavoratori.

Ieri 11 luglio una nota di Antonella Merloni, presidente della holding della Famiglia Merloni Fineldo Spa che controlla Indesit ha cercato di rassicurare i lavoratori:  "In merito al piano di riassetto presentato dalla controllata Indesit Company alle organizzazioni sindacali" si legge "voglio evidenziare come l'attenzione da parte della famiglia Merloni ai territori dove Indesit opera è, come da tradizione, altissima". "Le rassicurazioni fornite dai vertici aziendali in merito alla determinazione a non lasciare l'Italia e a non voler procedere con licenziamenti - prosegue Merloni - sono reali, come reale è la necessità di Indesit di agire tempestivamente per ridare adeguata competitività alle produzioni oggi che l'Azienda è sana ed è quindi in grado di gestire i processi invece di subirli".

La famiglia Merloni "parla tanto di responsabilità sociale, ma questa è una strage sociale" ha attaccato però durante il corteo il delegato Rsu dello stabilimento Indesit di Melano Alfio Mattioli. E' la prima volta, nella storia che legaquesta grande famiglia di industriali al territorio, che i Merloni vengono contestati così platealmente.

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