Ilaria Salis, il padre: "Mia figlia sta peggio dei detenuti al 41 bis"

Cronaca
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"È una tortura che va avanti da 14 mesi", ha detto Roberto Salis  nel corso della conferenza stampa alla Camera dei deputati sulla candidatura della figlia alle Europee con Avs. Per Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli si tratta di "una battaglia in difesa della democrazia, della Costituzione e per l'Europa"

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 "Mia figlia, a fronte di capi di imputazione ridicoli, è sottoposta a una detenzione carceraria peggiore del 41 bis in Italia. Sta 23 ore in cella e ha un'ora d'aria e se qualcuno la va a visitare non ha l'ora d'aria perché la sacrifica per la visita". Sono queste le parole pronunciate da Roberto Salis nel corso della conferenza stampa alla Camera dei deputati sulla candidatura della figlia Ilaria alle Europee con Avs.
"È una tortura che va avanti da 14 mesi", ha aggiunto Roberrto Salis, sottolineando che quella di sua figlia è "una campagna elettorale unica, che però fa parte di una tradizione della sinistra che va indietro ai tempi di Giuseppe Di Vittorio".

"Una battaglia in difesa della democrazia"

Per i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli la candidatura di Salis è "una battaglia in difesa della democrazia, della Costituzione e per l'Europa". Una scelta spiegata in una lettera, "per avere la quale" - racconta ancora Roberto Salis - "ci sono voluti 15 giorni", e in cui la giovane donna ringrazia chi non è rimasto "indifferente" al suo dolore ed esprime "gratitudine per quanto si sta facendo in Italia" in sua difesa. Lei, grazie a questo interessamento e a questa mobilitazione, ha "trovato la forza per andare avanti" e di "guardare al futuro". E, se verrà eletta, scrive, il suo impegno sarà quello di "portare l'attenzione" che le è stata mostrata "anche alle persone che si trovano" nella sua "stessa situazione". Per "trasformare" la sua "sfortunata vicenda" in "qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali".

"Solo l'Ungheria politicizza questa vicenda"

Bonelli e Fratoianni, che 48 ore fa erano a Budapest per incontrarla, sottolineano l'importanza di continuare a combattere anche in Europa per "la difesa dei diritti fondamentali" e dello "Stato di diritto". Respingono l'accusa di "politicizzare" un caso giudiziario come questo, che gli è stata mossa da alcuni partiti della maggioranza, osservando che le forze politiche che dicono questo "sono rimaste in silenzio" per mesi difronte ad una cittadina italiana condotta in catene nel Tribunale di un Paese europeo e sono le stesse che hanno votato contro le risoluzioni in difesa dello Stato di diritto. "A politicizzare questa dolorosa vicenda è solo l'Ungheria", incalza Bonelli, secondo il quale "è una grande bugia continuare a dire che lì ci sia la separazione tra i poteri" visto che il governo dimostra di "controllare di fatto il potere giudiziario". Candidare Ilaria Salis, ribadisce, è un modo per impegnarsi "in difesa dello Stato di diritto". Una battaglia quanto mai necessaria "in questa Europa".

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