Torino, annuncia la morte del compagno: manifesto funebre imbrattato con scritte omofobe
PiemonteL'episodio è avvenuto a Torre Pellice, in provincia di Torino, sul manifesto funebre di Adriano Canese, noto nelle radio private della zona. Sul tema, attraverso un post su Instragram, è intervenuto anche l'ex calciatore della Juentus Claudio Marchisio: "Se è vero che i social network hanno anche un potere positivo, allora è giusto prendere posizione con forza affinchè comportamenti come questi non vengano più tollerati"
A Torre Pellice, in provincia di Torino, il manifesto funebre di Adriano Canese, 76 anni, noto nella zona per il suo lavoro nelle radio locali, è stato imbrattato con scritte omofobe. Il foglietto con la scritta sul manifesto è stato strappato poco dopo, ma il gesto ha comunque destato l'indignazione di molti.
Marchisio: "Gesto che non deve rimanere impunito"
Attraverso le colonne de La Repubblica a parlare è Corrado Brun, che con Adriano ha vissuto 39 anni di amore, nel 2016 si erano anche uniti civilmente: "Un atto ignobile che non porta a nulla, dimostra la pochezza di chi l'ha fatto". "Mi spiace che nel 2023 ci sia ancora qualcuno talmente ossessionato dall’omosessualità da prendersi la briga di insultare - continua Brun -. Negli ultimi anni il clima è cambiato in peggio, molti si sentono legittimati a dire e comportarsi come certi politici". Fa eco a queste parole Claudio Marchisio, ex calciatore della Juventus, attraverso il proprio profilo Instragram dove si legge: "Questa mattina Torre Pellice, comune a pochi chilometri da Torino e che giovedi ospiterà la visita del Presidente della Repubblica, si è svegliato con questo atto di inaudita violenza. Nel giorno del suo funerale i manifesti di Adriano Canese sono stati vergognosamente deturpati, un gesto inaccettabile che non può e non deve rimanere impunito. Se è vero che i social network hanno anche un potere positivo, allora è giusto prendere posizione con forza affinchè comportamenti come questi non vengano più tollerati. Il mio pensiero va a Corrado e alla famiglia di Adriano".