Morgan insulta con espressioni omofobe il pubblico al concerto di Selinunte. Poi si scusa

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L’artista si è scagliato contro alcuni spettatori che assistevano al concerto-lezione Segnali di vita e di arte dedicato a Franco Battiato. Le sue scuse su Instagram: "Tutti possiamo sbagliare e io ho sbagliato ad usare una infelice espressione che a me per primo non piace, non vado fiero di averla usata" 

Travolto dalle critiche per gli insulti omofobi al pubblico durante un concerto a Selinunte, Morgan ha riconosciuto di aver sbagliato e ha porto le sue scuse. "Tutti possiamo sbagliare e io ho sbagliato ad usare una infelice espressione che a me per primo non piace, non vado fiero di averla usata e, se potete, accettate le mie scuse", ha scritto il cantante in una story pubblicata sul suo profilo Instagram. L’artista si era scagliato con insulti omofobi contro alcuni spettatori che assistevano al concerto-lezione Segnali di vita e di arte dedicato a Franco Battiato, nel parco archeologico di Selinunte (Tp) nell'ambito del festival della bellezza.

Morgan: "Non sono omofobo"

"Non sono omofobo e condanno chi non ha rispetto per gli altri, al di là delle categorie a cui ci sentiamo di appartenere, è all'essere umano che si deve rispetto e, quindi, la mia reazione di ieri sera è stata ingiustificabile, una pessima caduta di cui mi scuso sinceramente", ha chiarito ancora l'artista nel suo messaggio di scuse.

Le polemiche sullo spettacolo e gli insulti

Lo spettacolo a pagamento era iniziato con quasi 40 minuti di ritardo e dopo aver suonato alcuni dei suoi brani, l'artista è sbottato contro una persona del pubblico che gli aveva detto di essere "fuori tema". Da lì gli insulti omofobi rivolti a chi del pubblico lo invitava a suonare canzoni di Battiato.

L'artista ha provato poi a spiegare il perché di quella reazione: "È stata provocata dall'essermi sentito ferito nell'anima perché avevo appena dato tutto me stesso in una canzone improvvisata, in quel luogo meraviglioso e commovente. L'avermi chiesto una cover di Battiato come fossi un jukebox, dopo una delle più ispirate performance della mia vita, mi ha letteralmente ucciso". E ribadendo le scuse ha concluso: "Resta il fatto che nulla giustifica le cose che ho detto".

Gli organizzatori del festival, dal canto loro, si sono dissociati "in modo molto netto", rammaricandosi "per il turpiloquio di Morgan, che non può trovare alcuna giustificazione nel comportamento inappropriato di alcuni spettatori". "La direzione ha fatto il possibile per gestire la situazione critica nel rispetto del pubblico e garantire la prosecuzione dello spettacolo", hanno aggiunto dall'organizzazione. 

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