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Torino, donna segregata in casa per anni: arrestata badante

Piemonte
©Ansa

La vittima, oggi 55enne, viveva questa situazione dal 2016. Nel 2021 la fine dell'incubo, di pochi giorni fa l'arresto della presunta aguzzina

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Botte, insulti, minacce di morte. Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri era questa la quotidianità di una donna, oggi 55enne, di Torino, affetta da disturbi comportamentali, che non le permettono di essere autonoma. Per questo motivo il padre della vittima, come riporta il Corriere della Sera, nel 2016, poco prima di morire, aveva deciso di affidare la figlia alla sua fidata badante 45enne.

Le vessazioni

Da quel momento è iniziato l'incubo della donna, che trasferitasi a casa della badante, ha inziato a subire ogni tipo di vessazione. Le era infatti proibito uscire di casa, veniva costretta a stirare e lavare i pavimenti nel cuore della notte o, ancora, a dormire sul balcone. In caso di ribellione veniva picchiata e insultata, fino alle minacce: "Se chiami l'avvocato ti ammazzo". "I primi tempi andava tutto bene – ha detto la vittima ai carabinieri -, ma io ero abituata a fare le cose a modo mio e lei non lo tollerava. Ha cominciato a trattarmi male e mi picchiava, non era contenta di come facevo le pulizie. Poi nel 2021 è traboccato il vaso. Ha cominciato a picchiarmi con un bastone di ferro e non mi passava le telefonate dei miei parenti. Mi diceva che mi avrebbe fatto chiudere in una struttura psichiatrica e che mi voleva morta, mi legava al letto perché non voleva che mangiassi di notte".

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La fine dell'incubo

Dopo due anni di violenze, nel 2018 la donna decide di fare la prima denuncia nella quale tuttavia dichiara di non avere subito vessazioni, probabilmente per paura di ritorsioni. Ma il tutore della vittima e i vicini di casa segnalano ai carabinieri la situazione che sta vivendo la donna, così nel 2021 i militari si presentano a casa della badante e trovano la vittima in condizioni di avanzata malnutrizione con lividi e segni sul corpo. La donna avrebbe così sussurrato: "Portatemi via" ai carabinieri, prima di essere portata in ospedale e successivamente trasferita in una struttura prottetta. L'aguzzina invece pochi giorni fa è stata sottoposta agli arresti domiciliari.

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