Ratzinzger, l'arcivescovo di Torino: "Capì che la sfida della Chiesa era al relativismo"

Piemonte

"Ha svolto il suo ministero fino all'ultimo e, da grande teologo qual era, ha saputo compiere quel gesto che ancora rimane sconvolgente: quello di dare le dimissioni, perché aveva la coscienza teologica di ciò che stava facendo, aprendo una fase nuova della vita della Chiesa", sottolinea monsignor Roberto Repole

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"È tornato alla casa del padre Benedetto XVI. Un grande Papa. Un Papa che ha saputo cogliere la necessità di radicare la Chiesa nel magistero del Concilio Vaticano II, a cui aveva partecipato come giovane perito, come giovane teologo, ma che ha saputo cogliere che la grande sfida della Chiesa oggi era il confronto con il relativismo teorico e anche pratico". Così monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino, ricordando Benedetto XVI (LA FOTOSTORIA - TUTTI I VIDEO - LO SPECIALE).

Le parole di  monsignor Repole

"Un Papa - si legge ancora nella nota - che ha svolto il suo ministero fino all'ultimo e che, da grande teologo qual era, ha saputo compiere quel gesto che ancora rimane sconvolgente: quello di dare le dimissioni, perché aveva la coscienza teologica di ciò che stava facendo, aprendo una fase nuova della vita della chiesa. Una fase che lui non ha smesso di accompagnare con la preghiera, con il silenzio, con lo studio mostrando che ciò che conta nella vita della Chiesa non è tanto il servizio che si 'sta svolgendo ma, appunto, la fede. Quella fede che lui ha servito come teologo, come vescovo, come Papa". 

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