Studentessa aggredita a Torino, la scientifica cerca indizi nel campus

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L'episodio si è verificato nella residenza universitaria "Paolo Borsellino", gestita dall'Edisu, che si trova nelle vicinanze del Politecnico

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Sono al lavoro anche questa mattina gli agenti della polizia scientifica di Torino, al nono piano della residenza universitaria Paolo Borsellino, sull'omonima via, dove nella notte tra sabato e domenica una studentessa di 23 anni è stata aggredita e stuprata.

Le indagini sull'aggressione nel campus

Nello stesso piano dove si trova la camera della giovane vivono altre due ragazze. Una, quando è avvenuta l'aggressione, tra mezzanotte e mezzanotte e mezza, si trovava fuori dal campus, mentre la seconda non avrebbe sentito nulla, perché ascoltava della musica con le cuffie, chiusa nella sua stanza. E proprio a causa della musica in cuffia, non ha sentito la ragazza che ha subito l'aggressione, che è corsa poi proprio a bussare alla sua porta, per chiederle aiuto. A questo punto la 23enne è tornata nella sua camera e ha tirato la corda antipanico presente nella doccia, collegata alla reception. I primi a soccorrere la ragazza sono stati quindi i dipendenti del campus, saliti dalla reception, insieme alla vicina di stanza, che a quel punto era uscita dalla stanza per il trambusto. Gli investigatori hanno interrogato, a quanto si apprende, uno studente che vive a un piano inferiore, l'unico che avrebbe sentito dei rumori provenienti dall'ultimo piano. Tra le ipotesi degli inquirenti c'è quella che l'aggressore per entrare nella residenza universitaria sia passato dal garage della via d'angolo, via Vochieri.

Incredulità tra i ragazzi del campus

“È incredibile quello che è accaduto, ma non abbiamo paura, anche perché in precedenza non era mai successo nulla", gli studenti della residenza sono ancora scossi da quanto avvenuto, ma non intimoriti. "Non percepisco problemi di sicurezza in questo campus - afferma un giovane studente - Certo però è una brutta vicenda e tra di noi ne stiamo parlando". Tra i ragazzi c'è chi chiede più sicurezza, con una maggiore vigilanza: "Il fatto è senz'altro molto più grave del furto, senza ombra di dubbio, io stessa sono stata tra gli studenti derubati in un'altra residenza universitaria - racconta una studentessa - Non sto cercando di mettere sulla bilancia i due fatti e dare loro lo stesso peso, anche se entrambi decisamente gravi. Quanto ha subito la ragazza - continua - è una delle cose più inumane che si possano fare a qualcuno. Sto parlando di rafforzare la sicurezza. Mettere più addetti fuori, fare più controlli al giorno tra i locali della struttura. Sto chiedendo che nessun altro fatto accada in altre residenze, di nessuna natura" conclude.

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L'assessore Salerno: “Attoniti e addolorati”

"La violenza subita dalla giovane studentessa universitaria ci lascia attoniti e profondamente addolorati", ha affermato l'assessore comunale alle Politiche educative e giovanili, Carlotta Salerno. "La nostra piena fiducia nei confronti delle forze dell'ordine – ha aggiunto – che si stanno adoperando per trovare il responsabile. Vicinanza, affetto e sostegno alla giovane donna aggredita e alla sua famiglia".

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