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Torino, blitz degli ambientalisti a palazzo della Regione Piemonte

Piemonte
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Questa mattina due attiviste di Extinction Rebellion sono salite sul balcone dell'edificio in piazza Castello e hanno appeso un grande striscione rosso con scritto: "Benvenuti nella crisi climatica. Siccità, è solo l'inizio"

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Blitz ambientalista sul palazzo della Regione Piemonte a Torino. Questa mattina, poco dopo 6.30, due attiviste di Extinction Rebellion, imbragate e assicurate, sono salite sul balcone dell'edificio in piazza Castello, attraverso una scala lunga 10 metri, e, scavalcata la ringhiera, hanno appeso un grande striscione rosso, solcato da righe scure, a rappresentare la terra arida e spaccata, con scritto "Benvenuti nella crisi climatica. Siccità, è solo l'inizio". Si sono poi incatenate alla ringhiera e hanno atteso l'arrivo delle forze dell'ordine. La questura di Torino ha denunciato una quindicina di attivisti, l'accusa è di invasione di edifico. Sequestrato lo striscione e una cassa stereo usata per lo speakeraggio.

Il Climate Social Camp a Torino

L'azione arriva proprio nel giorno in cui nel capoluogo piemontese prende via proprio una cinque giorni che intende puntare l'attenzione sul clima, il secondo meeting europeo di Fridays For Future, in concomitanza con il Climate Social Camp, a cui prenderà parte anche Greta Thunberg, in cui tutti i collettivi cittadini che si battono contro la crisi climatica parteciperanno ad attività e ad azioni di disobbedienza. L'attivista svedese, che avrebbe dovuto essere a Torino, a causa di alcuni “problemi logistici” parteciperà da remoto al meeting.

"Greta è vista come un simbolo, ma è una attivista come tanti altri - hanno spiegato i Fridays For Future, dopo l'annuncio che Greta Thunberg non sarà a Torino in presenza per il meeting -. È vero che è stata lei a promuovere la nascita del movimento - aggiungono -. Noi le vogliamo bene, ma in giro per il mondo ci sono tanti altri attivisti che non possono essere presenti per diversi motivi e sono tutti dispiaciutissimi. Ci sono attivisti che non hanno avuto il visto per uscire dai loro Paesi", continuano. 

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I motivi della protesta

"Sono qui perché la giunta regionale in questi anni ha ripetutamente denigrato la comunità scientifica e i suoi cittadini - spiega Delfina, incatenata al balcone - Questa siccità è un effetto della crisi climatica ed ecologica, causata dall'attività umana. La Giunta Cirio si attivi per adottare misure preventive e sistemiche per contrastarla rapidamente". A febbraio, Extinction Rebellion ha ottenuto la convocazione di un Consiglio regionale aperto, uno spazio democratico in cui è stato possibile ascoltare interventi di alto livello" afferma Vic, anche lei incatenata al balcone. "Era quella l'occasione per mostrare di avere davvero a cuore il futuro dei cittadini. Adesso abbiamo di fronte a noi gli effetti devastanti di una crisi che è stata volutamente ignorata per troppo tempo". Sul posto è intervenuta la Digos che ha identificato gli attivisti.

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Fridays For Future, arrivati i primi attivisti

Sono arrivati ieri sera a Torino i primi attivisti che parteciperanno al secondo Meeting Europeo di Fridays for future, che si terrà al Campus universitario Einaudi, insieme al Climate Social Camp, al parco della Colletta. Fino al 29 luglio il calendario vede in programma conferenze e laboratori e nei prossimi giorni ci sarà anche Greta Thunberg. "In questi eventi parleremo della crisi climatica ed ecologica in corso, e di come agire insieme nei prossimi mesi, confrontando le situazioni nei vari Paesi da cui vengono i partecipanti", spiegano gli organizzatori. "Un tema centrale sarà quello della decolonizzazione del movimento - aggiungono i Fff - Il nostro intento è di dare la stessa rilevanza alle esigenze e alle voci delle persone da tutti i Paesi, in modo che vengano trattati con la giusta importanza temi che attualmente passano in secondo piano. Quello che accade ora infatti è che le voci delle persone e aree più colpite vengono ignorate, o intenzionalmente silenziate. Per questo motivo abbiamo invitato anche attivisti da Paesi di America Latina, Asia e Africa, particolarmente colpiti dalla crisi climatica e tra i meno responsabili nell'averla causata". Continua intanto la raccolta fondi per sostenere l'evento: "Abbiamo deciso di autofinanziarci e di rifiutare i finanziamenti da grandi aziende poco etiche". Tramite il portale 'Rete del dono' sono stati raccolti oltre 20mila euro. La raccolta, che ha come obiettivo 30mila euro, terminerà tra quattro giorni.

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