Il premier è stato accolto dal sindaco Stefano Lo Russo e dal presidente della Regione Alberto Cirio. Tensioni in piazza Palazzo di Città dove No Vax, No Green pass, No war e tassisti sono stati fatti arretrare dalle forze delle ordine e hanno lanciato getti d'acqua e un petardo
Dopo Napoli anche Torino ha il suo 'Patto con la città', il fondo salva comuni che destinerà alla città un miliardo e 120 milioni in 20 anni. Il premier Mario Draghi si è infatti recato al Palazzo Civico per la firma, accolto dal sindaco Stefano Lo Russo e dal presidente della Regione Alberto Cirio. Tensioni in piazza Palazzo di Città dove No Vax, No Green pass, No war e tassisti, questi ultimi in protesta contro il ddl concorrenza, sono stati fatti arretrare dalle forze delle ordine e hanno lanciato getti d'acqua e un petardo.
Draghi: "Governo vuole dare risposte alle esigenze manifestate dai cittadini"
"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un'importante opportunità per investire nel futuro di Torino e del Piemonte - ha spiegato il premier durante il suo intervento -, come delle altre parti d'Italia. A differenza di molti progetti del passato, imposti dall'alto senza un confronto con le comunità, il Governo vuole dare risposte alle esigenze manifestate dai cittadini". Poi ha aggiunto: "Grazie a tutti voi per questa accoglienza, grazie al preisidente Cirio, al sindaco Lorusso che mi ha coperto di complimenti, che non so se vermente merito e comunque secondo me non non è ancora l'ora di meritarmeli".
"Già in passato Torino ha risposto alle sfide con inventiva e coraggio"
"La cerimonia di oggi è un'occasione per pensare insieme il futuro di Torino, perché risponda con inventiva e coraggio alle trasformazioni del nostro tempo, come ha saputo fare in passato", ha affermato Draghi, sottolineando che "il Governo vuole accompagnare i cambiamenti nati in città verso obiettivi di lungo termine, e ha insisito su progetti nati qua". Guardando al passato, ha detto il presidente del Consiglio, "penso all'integrazione delle centinaia di migliaia di persone arrivate in città, soprattutto dal Sud, tra gli anni '50 e gli anni '70. Ai progetti di rigenerazione urbana, in particolare degli anni '90, che hanno dato nuova energia a interi quartieri e portato al recupero di zone che erano industriali. Alla metamorfosi della città in un polo turistico e culturale - con i Giochi olimpici invernali del 2006 e le fiere d'arte, di letteratura. Come ha detto il sindaco Lo Russo, Torino è stata spesso un laboratorio dove ricercare soluzioni innovative a cambiamenti epocali. Questa è la storia di Torino e vogliamo che continui ad esserlo".
Lo Russo: "L'obiettivo è rilanciare l'economia"
"Oggi Torino è a un bivio storico. Un bivio tra la visione nostalgica di quello che è stata e il rilancio verso il futuro. Non è il primo che affronta. Già altre volte si è trovata di fronte a fasi storiche complesse che ne hanno tracciato la rotta". A dirlo il sindaco Stefano Lo Russo in occasione della firma del Patto. "Questa amministrazione - sottolinea - ha intrapreso un intenso e duro lavoro. Una macchina amministrativa da ricostruire, una situazione finanziaria sull'orlo del dissesto, modalità gestionali dei processi da rifondare. Ci stiamo impegnando come non mai - ha precisato Lo Russo - a ridurre i divari territoriali, generazionali e di genere, accelerare la transizione digitale e quella ecologica, migliorare e rafforzare tutti i servizi che qualificano la città. Abbiamo l'obiettivo di creare le condizioni migliori per rilanciare l'economia e dare impulso alla produttività, semplificare la burocrazia per agevolare lavoratori e imprese, potenziare le infrastrutture e favorire l'innovazione".
Le proteste
Tensioni in piazza Palazzo di Città dove No Vax, No Green pass, No war e tassisti, questi ultimi in protesta contro il ddl concorrenza, sono stati fatti arretrare dalle forze delle ordine e hanno lanciato getti d'acqua e un petardo. I manifestanti hanno urlato insulti rivolti al presidente del Consiglio. Il leader della 'Variante torinese', Marco Liccione, ha accusato un malore ed è stato portato via in ambulanza.
La visita di Draghi alla Nuvola della Lavazza
Dopo la firma del Patto il premier si è recato alla Nuvola Lavazza, quartier generale dell'azienda, per una visita privata. "Mi chiedo sempre quando faccio questi incontri, ma il Governo a Roma che fa? Ogni tanto occorre chiedersi il senso delle cose che facciamo, di quello che faccio io, e di quello che fa il Governo - ha dichiarato Draghi durante la visita -. Uno dei compiti dell'esecutivo, se non quello fondamentale, credo che sia creare le condizioni perché realtà come questa possano svilupparsi e crescere. Perché alla fine, chi fa le cose siete voi - ha detto Draghi rivolgendosi ai vertici aziendali e ai dipendenti della Lavazza -. Siete l'Italia. Il Governo cerca, se va bene, di creare le condizioni perché voi siate liberi di lavorare, esprimere la vostra energia e la vostra iniziativa imprenditoriale. La vostra creatività e la vostra funzione: capire, comprendere vivere la vostra funzione sociale. Questo - ha rimarcato il premier - è il compito che spero questo Governo faccia al meglio. Ma non dimentico veramente mai che quelli davvero bravi siete voi. La vostra è una realtà straordinaria di cui potete andare fieri".