Si tratta dell’Istituto paritario “Sacro Cuore”, che da venerdì scorso ha quattro alunni in più dai 4 ai 12 anni arrivati da una città ucraina. Il preside: “Il primo giorno i bambini hanno giocato coi compagni e hanno disegnato le bandiere dell’Italia e dell’Ucraina”
È a Novara la prima scuola d'Italia ad accogliere i piccoli profughi che fuggono dalle bombe. Anticipando anche le indicazioni scritte in una circolare dal ministero, la scuola dell'infanzia e primaria dell'istituto paritario "Sacro Cuore", guidato dal preside Paolo Usellini, da venerdì scorso ha quattro alunni in più, dai 4 ai 12 anni, quattro piccoli profughi arrivati da Ivano-Frankivs'k, città di 225mila abitanti nell'Ucraina occidentale (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - IL RACCONTO DEGLI INVIATI DI SKY TG24).
Il viaggio dei bambini
Sono arrivati fino in Piemonte con un viaggio rocambolesco, prima in auto con il nonno fino al confine con l'Ungheria e poi in Italia con un pullmino preso a noleggio dalla nonna, che fa la badante in Italia da 22 anni e che ha portato al sicuro i suoi nipoti di 6 anni e 4 anni con la loro mamma. Insieme a loro sono fuggiti dalla guerra un'altra mamma con due bimbi di 4 e 12 anni. I papà, come il nonno, sono rimasti in patria a combattere.
Preside: “Alunni hanno giocato e disegnato bandiere Italia e Ucraina”
"Il primo giorno - racconta il preside Paolo Usellini – i bambini arrivati dall'Ucraina hanno giocato con i compagni, insieme hanno disegnato due grandi bandiere, dell'Italia e dell'Ucraina, unite da un cuore rosso". Intorno alla vicenda dei piccoli profughi a Novara si è mobilitata un'onda di solidarietà e di vicinanza. "Diverse famiglie - racconta il preside - hanno dato la propria disponibilità ad accogliere i bambini in casa loro per farli giocare con i propri figli. E poi le raccolte fondi, e il dono di 200 kit scolastici gratuiti, con matite, pennarelli e quaderni". "I bambini - conclude Usellini - sono gli unici puliti fino in fondo e ci insegnano cosa realmente significa la parola accoglienza".