Torino, studenti tentano irruzione in sede Confindustria: individuati una ventina

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Tra i soggetti compaiono sedici militanti del centro sociale Askatasuna, due attivisti del collettivo 'Osa' e uno dei leader del Fronte della Gioventù Comunista. Verranno denunciati per violenza e lesioni a pubblico ufficiale

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La Digos della questura di Torino ha individuato, grazie ai filmati, una ventina di persone che questa mattina a Torino hanno partecipato al tentativo d'irruzione nella sede di Confindustria. L'episodio si è verificato durante la manifestazione di questa mattina contro l’alternanza scuola-lavoro e le modalità per l’esame di maturità volute dal ministro Bianchi. Tra i soggetti - molti dei quali avrebbero partecipato, in prima fila, anche ai disordini dello scorso 28 gennaio in piazza Arbarello - compaiono sedici militanti del centro sociale Askatasuna, due attivisti del collettivo 'Osa' e uno dei leader del Fronte della Gioventù Comunista. Verranno denunciati per violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Le tensioni nei pressi di Confindustria

Alcuni studenti, che si sono staccati dal corteo, sono venuti a contatto con le forze dell'ordine nei pressi della sede di Confindustria. Dopo aver lanciato uova di vernice contro la palazzina di via Vela, alcuni giovani, travisati e armati dei bastoni con cui sostenevano i cartelli, hanno forzato il cancello di ingresso in via Vela e hanno tentato di entrare negli uffici, ma sono stati respinti ed è volata qualche manganellata. Nell'azione, ha poi fatto sapere la Questura, sono rimasti feriti sette appartenenti alle forze: sei carabinieri, tra cui un ufficiale, e un funzionario di polizia, con prognosi fino a 10 giorni. Secondo gli investigatori della Digos, agli ordini del dirigente Carlo Ambra, nelle immagini utilizzate per individuare gli autori dell'assalto si vedrebbero militanti di Askatasuna distribuire agli studenti le uova con la vernice. Al vaglio della questura anche la posizione di altri manifestanti.

Il corteo

Intanto prosegue il corteo partito da piazza XVIII Dicembre: gli studenti sono ripartiti dopo una breve assemblea davanti agli uffici del Miur di corso Vittorio. Sono circa tremila persone a sfilare. Vi aderiscono le oltre quaranta scuole occupate in queste settimane di protesta, ma sono presenti anche i sindacati e gli universitari. Ad aprire il corteo lo striscione “Contro alternanza maturità e repressione no alla scuola del padrone". "Se non cambierà lotta dura sarà" è lo slogan scandito dai giovani. Chiuse le entrare della stazione ferroviaria di Porta Susa su corso Bolzano, sul tragitto della manifestazione. Il corteo si è poi fermato n via Accademia Albertina. Gli studenti vorrebbero raggiungere la Prefettura ma, dopo l'assalto all'Unione Industriale, le forze dell'ordine hanno chiuso gli accessi a piazza Castello. Agli studenti è stata data la possibilità di mandare una delegazione davanti alla Prefettura. "O tutti o nessuno", è stata la risposta dei loro rappresentanti, che hanno ripreso il corteo lungo via Po, ora diretto in Corso San Maurizio. Notevole il dispiegamento di forze dell'ordine, che stanno bloccando tutte le vie verso la Prefettura di Torino.

J Ax

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Le parole dei manifestanti

"Gli studenti tornano in piazza perché è inaccettabile che si muoia in scuola-lavoro - spiega Simon Vial, responsabile nazionale del Fronte della Gioventù Comunista - Noi siamo contro questo sistema di iscrizione che fa si che gli studenti siano costretti a lavorare gratis e senza diritti e rischino pure la propria vita".

"La nostra è una rivoluzione scolastica", spiega Cristina, una portavoce della mobilitazione. "Noi vogliamo e pretendiamo che le istituzioni non possano accanirsi contro gli studenti con la repressione - aggiunge un'altra portavoce - andiamo avanti e non faremo un passo indietro fino a quando non ci dimostreranno che gli impegni presi saranno rispettati”.

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