Funivia Mottarone, al via la rimozione del relitto della cabina

Piemonte

Dopo l'abbattimento di circa 80 alberi, la procedura prevede che la cabina "venga - spiegano dal comando dei Vigili del Fuoco di Verbania - in prima battuta messa in sicurezza e stabilizzata con opere provvisionali appositamente costruite"

Inizieranno questa mattina intorno alle 10 i lavori di rimozione della cabina numero 3 della funivia del Mottarone, precipitata lo scorso 23 maggio causando la morte di 14 persone. Le operazioni saranno condotte dai vigili del fuoco del Comando del Verbano Cusio Ossola, incaricati dalla Procura di Verbania.

Le operazioni

Dopo l'abbattimento di circa 80 alberi, la procedura prevede che la cabina "venga - spiegano dal comando dei Vigili del Fuoco di Verbania - in prima battuta messa in sicurezza e stabilizzata con opere provvisionali appositamente costruite". Questo primo step dovrebbe essere attuato oggi; successivamente si procederà tagliando la porzione del relitto che contiene la cosiddetta "testa fusa", il cilindro che collegava il carrello con la cabina. Il taglio sarà effettuato cercando di mantenere il più possibile il relitto integro. Infine con un elicottero, i vigili del fuoco provvederanno alla definitiva rimozione dei reperti che verranno conservati in appositi locali alla stazione intermedia dell'Alpino, a disposizione per gli accertamenti successivi.

Lo spostamento vero e proprio del relitto non dovrebbe essere effettuato prima

di giovedì, ma la tempistica può variare. Già questa mattina comunque al Mottarone saliranno i componenti del collegio dei periti nominato dal tribunale.

Finite le udienze a Tel Aviv per Eitan, sentenza in 2 settimane 

Intanto, con una seduta durata oltre 12 ore si è chiusa la notte scorsa la terza e ultima udienza al Tribunale della famiglia di Tel Aviv sulla vicenda di Eitan, il bambino unico sopravvisuto alla tragedia del Mottarone. "Ora gli avvocati - ha detto Shmuel Moran, legale di Aya Biran Nirko, zia paterna del bambino che ha la sua tutela - inoltreranno le loro conclusioni finali alla giudice che poi dovrà andare a sentenza". Per il verdetto - che si si muove nell'ambito della Convezione dell'Aja sulla sottrazione dei minori - la giudice Iris Ilotovich Segal ha a disposizione 2 settimane. Nella seduta - a porte chiuse come le altre - sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui un esperto di diritto italiano. Poco prima che l'assise si concludesse è arrivata in tribunale la nonna materna di Eitan Esther Cohen Peleg, ex moglie di Shmuel Peleg - che ha portato senza consenso il bambino in Israele ed è indagato in Italia per sequestro di persona - ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione, limitandosi a portare conforto all'ex consorte. Ora la palla passa alla giudice che, in base alla Convezione, dovrà stabilire se rinviare il bambino immediatamente in Italia come chiesto dalla zia Aya Biran Nirko.

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