Esplosione Quargnento, Vincenti condannato anche per calunnia: 4 anni e 6 mesi in appello

Piemonte
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La Corte di Appello di Torino ha ricalcolato la condanna per i reati di crollo di costruzione e truffa per Giovanni Vincenti, processato con la moglie per lo scoppio in cui morirono tre vigili del fuoco

Quattro anni e 6 mesi di carcere. Così la Corte di Appello di Torino ha ricalcolato la condanna, per i reati di crollo di costruzione e truffa per Giovanni Vincenti, processato con la moglie per lo scoppio nel cascinale di Quargnento (LE FOTO - TUTTE LE NOTIZIE), in provincia di Alessandria, nel quale morirono tre vigili del fuoco (CHI ERANO). In primo grado gli erano stati inflitti 4 anni così come alla moglie, Antonella Patrucco, per la quale la sentenza di primo grado resta invariata. Stavolta Vincenti è stato riconosciuto responsabile anche di calunnia. La corte però ha dichiarato inammissibile il ricorso con cui la procura di Alessandria lamentava la concessione delle attenuanti generiche. 

Le parole della difesa

"La corte ha dichiarato inammissibile l'appello del pubblico ministero sulla concessione delle attenuanti generiche. Di questo possiamo dirci soddisfatti. Però faremo ricorso in Cassazione: siamo convinti che le lesioni debbano essere punite a titolo di colpa e non di dolo". Così gli avvocati Lorenzo Repetti e Vittorio Spallasso, difensori dell'imputato Giovanni Vincenti.

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