Secondo il giudice il fermo non può essere convalidato perché "eseguito a oltre quattro mesi di distanza dai fatti", un lasso di tempo che "rende difficile ipotizzare l'attualità di un pericolo di fuga"
Sono cadute davanti al tribunale di Torino le accuse di devastazione e saccheggio a carico dei maggiorenni arrestati martedì per l'assalto alle vetrine dei negozi del centro durante una manifestazione contro le restrizioni anti Covid avvenuto lo scorso 26 ottobre. Il giudice Agostino Pasquariello non ha convalidato gli arresti, differenziando le posizioni degli indagati: per sette di loro ha disposto la custodia in carcere, per otto i domiciliari e per gli altri l'obbligo di dimora.
La decisione del giudice
Secondo il giudice il fermo non può essere convalidato perché "eseguito a oltre quattro mesi di distanza dai fatti", un lasso di tempo che "rende difficile ipotizzare l'attualità di un pericolo di fuga". Per quanto riguarda invece la richiesta del reato di saccheggio e devastazione, riqualificata dal magistrato, "non si condivide la qualificazione giuridica dei fatti operati dal pubblico ministero. È fatto notorio che il 26 ottobre si siano verificati episodi di violenza e di scontro con le forze dell'ordine ad opera di una frazione di partecipanti. Trattasi di singoli episodi di aggressione perpetuati da singoli individui in danno di singoli negozi. Nessun altro fatto è allegato e investigato dagli inquirenti".